Si tratterà di un permesso speciale, senza limiti di giorni (quindi variabile a seconda delle indicazioni mediche per ogni caso) e senza necessità di contributi precedentemente versati dalla richiedente. Il 17 maggio ne discute il Consiglio dei ministri: se ci sarà l'approvazione, sarà il primo Paese in Europa
C’è accordo all’interno della coalizione di centrosinistra al governo in Spagna per introdurre congedi per dolori mestruali, coperti dallo Stato, in un nuovo progetto di legge: “È così. Saremo il primo Paese in Europa a proporlo”, ha affermato la ministra delle Pari Opportunità, Irene Montero, in un’intervista concessa alla radio Cadena Ser.
La ministra ha aggiunto che il congedo verrà garantito come “permesso speciale”, senza limiti di giorni (quindi variabile a seconda delle indicazioni mediche per ogni caso) e senza necessità di contributi precedentemente versati dalla richiedente. Il progetto di legge, che comprenderà un più ampio spettro di misure di supporto “ai diritti delle donne”, dovrebbe essere approvato domani 17 maggio in Consiglio dei ministri. In seguito, passerà al vaglio del Parlamento. Secondo quanto confermato da Montero, non includerà tuttavia l’Iva ridotta al 4% su prodotti igienici femminili come gli assorbenti, un provvedimento inizialmente contemplato.
La possibilità di introdurre congedi mestruali era stata oggetto nei giorni scorsi di dibattito nel governo, formato dal Partito socialista e Unidas Podemos (a cui appartiene Montero). La socialista Nadia Calviño, una delle esponenti più influenti del governo, aveva frenato: “(L’esecutivo) non adotterà mai misure che possano provocare una stigmatizzazione delle donne”. Di opinione opposta Yolanda Díaz, anche lei vicepremier nonché ministra del Lavoro, che rappresenta nel governo la formazione Unidas Podemos. “Bisogna adottare politiche di genere nel mondo del lavoro e questa lo è”, aveva affermato, “sono completamente a favore”. Pareri in contrasto sono stati espressi anche dai due principali sindacati, UGT e Comisiones Obreras. Oggi però, è stata la ministra a garantire che un accordo è stato raggiunto.