“A quella ragazza sai che hanno fatto? A quella l’hanno tritata. Quella non la ritroveranno mai. L’hanno buttata nell’immondizia“: sono le parole emerse da un’intercettazione risalente al 2011 in cui dialogano due uomini, uno che allora era seminarista e un parroco, registrate nell’ambito di un’indagine per droga. Fanno parte del materiale processuale che l’avvocato Alessandro Vesi sta rivisitando nell’ambito del caso Sonia Marra. La famiglia Marra infatti non si rassegna alla chiusura delle indagini e continua a cercare di chiarire le dinamiche della scomparsa della ragazza, studentessa pugliese 25enne originaria di Specchia (Lecce) sparita il 16 novembre 2006 e mai ritrovata dalla sua casa di Elce – zona universitaria di Perugia poco distante dalla scuola di Teologia dove lavorava. Per la giustizia il caso si è chiuso in via definitiva nel 2019, con una sentenza di assoluzione in Cassazione dell’unico imputato, l’ex fidanzato Umberto Bindella. Sonia Marra viveva e studiava a Perugia per diventare tecnico di laboratorio biomedico.
Per Vesi quello di Sonia Marra è diventato ormai un “cold case” ma, sostiene l’avvocato, “ora stiamo facendo un lavoro di rivisitazione di tutti gli atti processuali alla ricerca di uno spunto che possa essere utile per la riapertura dell’indagine. Solo a quel punto si potrà eventualmente formalizzare un’istanza”. Al lavoro di rivisitazione collabora la criminologa Roberta Bruzzone. L’intercettazione dei due uomini venne registrata nell’ambito di un’altra indagine, per droga: in base a quanto risulta agli atti del processo, i due protagonisti del colloquio sono già stati sentiti negli anni scorsi – uno di loro ha dichiarato di “essersi inventato tutto” e dall’intercettazione non sono scaturiti eventuali sviluppi processuali.
“Il lunghissimo ed estenuante processo ci ha detto che Sonia è stata uccisa da una mente raffinata. Abbiamo ancora fiducia nella giustizia, si cerchi, dunque, questa mente raffinata, si illuminino gli aspetti oscuri indicati nelle sentenze, si ritrovi il corpo per avere almeno una tomba sulla quale piangere”. Lo ha detto Anna Marra, sorella di Sonia, in occasione della pubblicazione del libro “L’uomo nero. La scomparsa di Sonia Marra” del giornalista Alvaro Fiorucci.