La notizia aveva fatto scalpore due anni fa a Bolzano. Un’interrogazione in consiglio provinciale e un articolo del Corriere dell’Alto Adige avevano fatto emergere una situazione imbarazzante che sarebbe avvenuta presso l’Istituto comprensivo “Ugo Foscolo”. Il sovrintendente scolastico della Provincia autonoma di Bolzano, Vincenzo Gullotta, era stato additato come autore di pressioni per far alzare i voti in pagella a favore del figlio. Le dichiarazioni politiche furono feroci, mentre Gullotta smentì qualsiasi insinuazione. Adesso arriva l’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato dal pubblico ministero Andrea Sacchetti. La Procura aveva infatti aperto un’inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati tre persone: Gullotta, 52 anni, originario di Catania, difeso dall’ avvocato Giancarlo Massari, il dirigente scolastico Franco Lever, 55 anni, originario di Rovereto, e l’insegnante di tecnologia Francesco Vincenzo Migliaccio, 62 anni, residente a Merano. I due insegnanti sono assistiti d’ufficio dall’avvocato Ernst Dario Cuccarollo.

Adesso i tre indagati avranno la possibilità di presentare memorie e sottoporsi a interrogatorio per spiegare le rispettive posizioni. A tutti e tre è contestata, innanzitutto, un’ipotesi di falso perché in concorso tra loro avrebbero “attestato falsamente, nell’ambito dell’assemblea tenutasi in data 12 giugno 2020, che il voto riportato dall’alunno… nella materia di tecnologia era stato determinato da errore formale” e prospettato “la necessità di una variazione del voto riportato dal medesimo nella materia di musica”. In questo modo “avrebbero indotto in errore, in ordine alla votazione allo stesso attribuita in pagella, i docenti della classe 2F, che deliberavano nel relativo verbale l’aumento del voto da 6 a 8 in tecnologia e da 7 a 8 in musica e conseguentemente riportavano nel registro elettronico di classe una votazione non corrispondente a quella effettiva”.

C’è poi una ipotesi di violazione dell’articolo 319 quater del codice penale, ovvero l’induzione indebita a dare o promettere utilità, contestata a tutti gli indagati. Gullotta, si legge nel capo d’imputazione provvisoria, “abusando della propria qualità e dei propri poteri, avrebbe indotto il dirigente scolastico Lever e l’insegnante di tecnologia Migliaccio ad attestare falsamente che il voto riportato dall’alunno era stato determinato da errore formale…”. La descrizione della condotta è precisa: “Il 12 giugno 2020 Gullotta contattava telefonicamente Lever, affermando di essere adirato per i voti attribuiti al figlio, minacciando di inviare gli ispettori e chiedendo una verifica della valutazione effettuata dall’insegnante di musica”. In quel modo avrebbe indotto i due insegnanti a compiere l’affermazione falsa durante lo scrutinio.

Un secondo episodio (tentata induzione indebita) riguarda solo Gullotta e Lever, accusati aver cercato di indurre l’insegnante di musica Michele Di Mauro “a variare il voto riportato dall’alunno così da ottenere una rettifica della votazione”. Secondo il pm, Gullotta avrebbe contattato per telefono Lever, che poi avrebbe contattato a propria volta Di Mauro, affermando di essere stato contattato dal sovrintendente per la valutazione del figlio. Gli avrebbe riferito dell’ira del funzionario e della minaccia di inviare gli ispettori, chiedendogli una verifica della valutazione. Di Mauro non aveva accolto la richiesta, anzi durante il consiglio di classe aveva dichiarato “che la votazione attribuita in pagella era in realtà 7, in quanto risultante dalla media aritmetica delle votazioni attribuite all’alunno nel corso del secondo quadrimestre”. All’uscita dell’articolo del Corriere dell’Alto Adige, nel 2020, Gullotta aveva commentato: “Trovo estremamente scorretto strumentalizzare la famiglia e in particolare un minore per screditare una figura professionale, per di più senza alcun fondamento di verità, sulla base di fatti mai accaduti”.

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