Le ferrovie tedesche si sono dette disponibili a mettere in vendita i ticket già dal 23 maggio, ma manca l'ok del Parlamento. Intanto non mancano le critiche sia dall'opposizione che dai singoli Länder, oltre che da una parte delle associazioni che denunciano la necessità di rafforzare il sistema dei trasporti per evitare lunghe code e ritardi sulle banchine delle stazioni
Biglietti mensili a 9 euro per tutto il trasporto ferroviario tedesco nei mesi di giugno, luglio e agosto per ridurre i costi energetici legati all’uso dei mezzi privati. È questa la proposta delle Deutsche Bahn che si sono dette disposte a mettere in vendita i ticket a partire dal 23 maggio biglietti mensili in caso di approvazione da parte di Bundestag e Bundesrat lo approvano. Avranno validità dal primo all’ultimo giorno di ciascun mese e potranno essere acquistati anche tutti e tre nello stesso momento, garantendosi così 3 mesi di trasporti a soli 27 euro. Inoltre, i titolari di abbonamento ai mezzi pubblici locali che hanno già pagato una tariffa più elevata potranno ricevere un rimborso. Il biglietto unico nei trasporti era già stato deciso dal governo a fine marzo col motto “9 per 90” e le ferrovie hanno quindi preannunciato l’offerta impegnandosi a renderla disponibile attraverso tutti i propri canali di vendita e anche quelli di altre aziende dei trasporti.
L’iniziativa mira a ridurre i consumi energetici spingendo molti utenti a rinunciare all’auto. Al contempo può essere un volano per il turismo. Gli stessi ministri dell’ambiente dei Länder, alla luce della guerra in Ucraina, avevano chiesto anche l’introduzione di un limite di velocità per risparmiare combustibili, e un limite per legge all’impiego di bioetanolo volto a riguadagnare superfici alla coltivazione di cereali. Solo il Nord Reno Vestfalia e la Baviera si erano distaccati dalla richiesta di un limite di velocità ritenendone l’efficacia limitata.
Anche sul biglietto ferroviario unico la Baviera minaccia di bloccare tutto al Bundesrat questa settimana. Ci vogliono più mezzi federali per un miglioramento effettivo dell’offerta nei trasporti locali. “Se la Federazione crede di potersi fregiare con un cerotto consolatorio di cui altri dovranno pagare il prezzo, si sbaglia di grosso”, ha dichiarato il ministro dei trasporti bavarese Christian Bernreiter (Csu). Se la Federazione non coprirà interamente i costi per i biglietti e, come promesso nel contratto di coalizione, non alzerà sensibilmente i fondi per i trasporti regionali si schianterà contro un muro, sfida Bernreiter. La conferenza dei ministri dei Trasporti il 4 e 5 maggio a Brema aveva peraltro chiesto lo stanziamento di 2,5 miliardi per sostenere i Länder ed auspicato interventi di largo respiro e duraturi.
Già l’amministratore dell’Associazione dei comuni tedeschi (Deutschen Städtetag) Helmut Dedy, all’annuncio della misura del governo discussa poi dal Ministro Volker Wissing (Fdp) coi colleghi dei Länder, aveva sottolineato a marzo la necessità di una buona rete di mezzi regionali per raggiungere i traguardi climatici, non conseguibili in breve tempo altrimenti senza investimenti. E pure l’associazione di viaggiatori “Pro Bahn” aveva bollato il biglietto a 9 euro come populistico e inefficace, rivendicando la necessità di investimenti per l’estensione della rete regionale. Proteste dello stesso tenore giungono ora, dopo l’annuncio della Deutsche Bahn, anche dalla Federazione delle imprese tedesche di autobus che, già colpite dal calo di clientela con due anni di pandemia, vedono nella misura un vantaggio per le ferrovie regionali a loro discapito. Anche Jens Schwarz, presidente del Consiglio sindacale delle ferrovie tedesche, d’altronde, teme che i treni possano finire per essere sovraffollati. Già nel 1995, con l’introduzione del biglietto per il weekend valido per 5 persone sui treni regionali, centinaia di passeggeri erano dovuti restare sulle banchine in attesa, con anche treni che non erano potuti partire in tempo. La consulente economica del Governo, Veronika Grimm, parlando a marzo alla Deutschlandfunk, aveva invece appoggiato l’idea di un biglietto unico a prezzo calmierato, criticando però il fatto che il governo avesse al contempo abbassato anche le accise sulla benzina.
Sull’onda della guerra russo-ucraina, nel frattempo, alcune città intendono anche risparmiare sull’illuminazione stradale e altre pianificano di farlo almeno in inverno. Weimar, ad esempio, ha annunciato dal 1 giugno l’accensione delle luci mezz’ora dopo e lo spegnimento mezz’ora prima. In inverno l’illuminazione sarà però ridotta solo di 10 minuti, riporta la Zdf. Magonza, che ha già lanterne led e dimezza la luce su strade pedonali e ciclabili, tra le 1 e le 5 di notte progetta adesso di usarvi cellule che si accendano solo al transito. Lo stesso d’altronde viene già fatto a Darmstadt e lungo tratti della ciclabile veloce con Francoforte.