Un luogo dal fascino mistico e scientifico. Si cimenta così quell'unione tra moda e scienza che da sempre professa Nicolas Ghesquière, lo stilista principe della LV. E sfila con nonchalance anche la modella con protesi cromata
Zitti tutti, sfila Lui! In tutta la sua magnificenza. E il parterre si illumina d’immenso. E’ una visione quando appare all’orizzonte. Il cielo si colore in tutte le sfumature del tramonto che vanno dal rosa all’indico fino all’ arancione accesissimo. Sembra di essere sulla via del’Eden dove maturano i frutti più preziosi della vita. Siamo a San Diego in California e Nicolas Ghesquière, lo stilista principe della Louis Vuitton, si affida, per svelare la Collezione Crociera 2023, al Salk Institute, il laboratorio dedicato alla ricerca biomedica, tra i migliori del mondo, come testimoniano i sei premi Nobel vinti e il contributo dai suoi scienziati nello studio dei vaccini anti-Covid. Ma il Salk Institute è anche uno dei luoghi più spettacolari della costa del Golden State, la struttura brutalista e essenziale di cemento e legno è stata progettata dall’architetto Louis Kahn nel 1963, e vede il suo fulcro nella “piazza” centrale, solcata da una fontana ribattezzata “Il Fiume della Vita” che nel giorno del solstizio d’estate è perfettamente in asse con il punto in cui il sole si tuffa nel Pacifico.
Una performace quella della LV che dal 2015 ha scelto la formula dello show itinerante (Da Rio de Janeiro a Kyoto passando per New York). Qui si va oltre ben oltre la sfilata di moda. Dietro il vestito sfila l’etica della bellezza, come l’intendevano gli antichi greci. Una natura che sposa con l’architettura. Matrimonio perfetto. È proprio nella spianata lo stilista ha scelto di sfilare, racconta di aver sognato a lungo di portare qui il suo lavoro, da quando lo aveva intravisto dalla spiaggia. Una sfilata per sottolineare quell’unione tra moda e scienza che da sempre professa.
E ha plasmato una collezione che è vera espressione del luogo e omaggio a chi ci lavora. Modelle con sotto braccio skate logati LV e dettagli techno chic nella protesi cromata della modella. La surfista incrociava invece look dai richiami fantascientifici. Specchiati e lucenti gli outfit scultorei citano ora Grace Jones e i volumi Anni 80, definiti da cappucci avvolgenti e dalle spalle imbottite, ora look da guerriera, con armature di pailettes e maxi scaglie lamé. Una moda che si sposa anche con l’arte. E la LV annuncia anche la partnership con l’artista giapponese minima pop Yayoi Kusama per installazioni da vetrina e reinterpretazione di oggetti cult della maison.