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Scialpi: “Vivo in povertà, conto sui concerti per potermi permettere di andare dal dentista. Sennò aprirò un localino a Malaga”

In un'intervista al Corriere in occasione del suo 60esimo compleanno, il cantante ha tirato le somme della sua vita, tra delusioni professionali e difficoltà di salute

“No, non ho superato i miei problemi economici ma non sono il solo a vivere in condizioni di povertà. Lo stop a ogni attività imposto dal lockdown ha peggiorato le cose. Non dovrebbero essere le multinazionali a ricevere aiuti e “ristori” dallo Stato, ma le etichette più piccole, indipendenti. Conto sui concerti per riuscire a tornare ad avere una vita “normale” e potermi permettere di andare dal dentista. Come tutti. E se proprio non riuscirò, be’ forse aprirò un localino a Malaga“. A dirlo è Scialpi, cantante icona degli anni Ottanta ora finito in condizioni di indigenza a causa della battuta d’arresto della sua carriera, ormai da tempo in declino, che in un’intervista al Corriere in occasione del suo 60esimo compleanno ha tirato le somme della sua vita, tra delusioni professionali e difficoltà di salute.

“Ho fatto alzare lo share di “Oggi è un altro giorno” di due punti. Sono un artigiano della musica, fuori dal grande “sistema” della musica che nel nostro Paese vive di inciuci. Altrove conta il merito, la bravura; in Italia è il marketing a dettare legge. “Finché la barca va”, come cantava la grande Orietta (Berti, ndr), che vive una “rinascita” dopo anni di buio. Sono davvero contento per lei, vede come gira la ruota? Io sono un po’ come Orietta, mi “sdegno” quando vengo messo da parte. Ma chissà, spero che la ruota giri anche per me”, si è sfogato Scialpi che qualche anno fa ha dovuto subire un delicato intervento al cuore.

“È successo dopo “Pechino Express”, sono tornato piuttosto malconcio, del resto se hai problemi di salute mentre sei nella foresta pluviale dove vai? – ha spiegato il cantante -. Non bevo e non mi drogo, direi anzi che sono un tipo atletico. Ma l’80 per cento del mio cuore non batte più, più precisamente il 35 per cento di un ventricolo, il 40 di un atrio. Sono vivo grazie al peacemaker…Gli ultimi esami che ho fatto la settimana scorsa sono andati bene, la cardiologa che mi segue era entusiasta, il mio cuore ha fatto un battito cardiaco da solo, che felicità!”. Certo, tutto questo ha delle implicazioni anche per quanto riguarda la sua vita professionale: “La cardiopatia ‘accorcia’ il fiato, quindi c’è bisogno di un maggiore allenamento. Sul palco non mi sono ancora sperimentato: un conto è fare una canzone una tantum, altra cosa è affrontare un’ora e mezzo di concerto. Ma credo con un buon allenamento di poterlo sostenere”.

Quindi il cantante ha parlato anche della sua vita privata, rivelando dettagli inediti sulla sua relazione a distanza con il fidanzato che vive a Los Angeles: “In realtà ci sentiamo tutti i giorni, in videochiamata. Abbiamo sessant’anni, i furori giovanili li abbiamo abbandonati, una relazione alla nostra età ha bisogni diversi, vive di altre cose. Quest’anno Leo non può venire in Italia, dunque andrò io, starò due settimane poi ritornerò, ho una serie di ‘ospitate’ e concerti. Canto i miei successi nelle piazze dei comuni che mi chiamano. A fine settembre, invece, farò la ‘data zero’ all’Auditorium di Roma di quella che sarà una tournée nei teatri, dove manco da una decina d’anni”.