In Gran Bretagna sono emersi oggi altri quattro casi di vaiolo delle scimmie che portano il totale a sette contagiati dall’inizio del mese. Secondo l’agenzia sanitaria del paese, la UK Health Agency, i casi non sembrano connessi ai tre casi precedentemente scoperti tra il 14 ed il 7 maggio quando a far scattare l’allarme è stato il contagio di un britannico durante un soggiorno in Nigeria. I medici britannici però tranquillizzano: “Non è un’altra pandemia come il Covid-19”.
Gli ultimi contagi sarebbero avvenuti nella capitale britannica e per due dei nuovi quattro casi sono stati individuati contatti comuni. “Il vaiolo delle scimmie in Regno Unito è raro e inusuale, stiamo accelerando le indagini sul focolaio del virus e sulla sua trasmissione dovuta a contatti ravvicinati tra membri della comunità” sottolinea Susan Hopkins, capo consulente medico dell’agenzia sanitaria che sta facendo appello a uomini gay e bisessuali a prestare attenzione a eritemi inusuali o a lesioni sulla pelle perché gli ultimi contagi hanno riguardato quattro uomini omosessuali. “Il contagio può avvenire attraverso il contatto della pelle tra chiunque conviva a stretto contatto nella stessa abitazione e condivida l’uso di lenzuola, utensili e quindi una volta che scoppia un caso il virus può diffondersi rapidamente non solo nelle comunità omossessuali” avverte Jimmy Whitworth, professore di Salute Pubblica Internazionale della London School of Hygiene & Tropical Medicine, intervistato dalla Bbc.
Il nome vaiolo delle scimmie può trarre in inganno perché, fa notare il professore, si trova normalmente tra piccoli roditori dell’Africa orientale e centrale (Nigeria, Congo e Ghana), che possono contagiare gli abitanti dei villaggi. Ci sono stati altri casi in Europa e negli Stati Uniti ma la trasmissione da persona a persona è estremamente rara e un focolaio di questo tipo è senza precedenti” ribadisce Withworth. A rassicurare è anche il professore Michael Head, docente all’Universita di Southampton, che sottolinea come occorrano contatti molto ravvicinati con un contagiato per prendere il virus, e quindi “ci si aspetta una diffusione limitata in tra i britannici e i rischi per la popolazione sono estremamente bassi”.
La malattia ha un periodo incubazione di 10 giorni e i sintomi sono molto evidenti sulla pelle come per la varicella. Head sottolinea che ci sia un tasso di mortalità dell’1% e quindi occorre farsi vedere immediatamente una volta che appaiono i sintomi. E occorre isolarsi. Non ci sono vaccini disponibili ma alcuni farmaci anti virali consentono di alleviare i sintomi della malattia.