Il gip di Nola (Napoli) ha ordinato gli arresti domiciliati per tre cancellieri e tre avvocati; mentre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti del direttore amministrativo pro tempore della Cancelleria del giudice di pace di Sant'Anastasia e il divieto di dimora nel comune per otto professionisti
Corruzione, occultamento di atti pubblici, falso in atto pubblico, truffa ai danni dello Stato e depistaggio. Sono quindici le persone indagate avario titolo in un’inchiesta della procura di Nola (Napoli) che vede coinvolti cancellieri, operatori giudiziari, avvocati, medici e altri professionisti. Il gip di Nola ha ordinato gli arresti domiciliati per tre cancellieri e tre avvocati; mentre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti del direttore amministrativo pro tempore della Cancelleria del giudice di pace di Sant’Anastasia e il divieto di dimora nel medesimo Comune per otto professionisti (medici, geometri e periti assicurativi).
Dalle indagini, che sono state condotte dai finanzieri di Napoli e ai carabinieri del Nucleo antifalsificazione monetaria di Roma, è emersa una “prassi costante e consolidata di gestione illecita degli affari penali presso l’Ufficio del giudice di pace di Sant’Anastasia con riferimento, in particolare, all’assegnazione delle consulenze tecniche d’ufficio (ctu). Cancellieri ed operatori giudiziari erano soliti garantire l’affidamento di incarichi di ctu a medici, geometri e periti assicurativi compiacenti, dietro ricompensa di denaro contante e utilità varie, quali visite mediche gratuite e tamponi covid, buoni carburante, lavori di ristrutturazione, generi alimentari vari; il tutto accadeva all’interno dell’Ufficio Giudiziario e presso il domicilio degli impiegati indagati”.
Secondo gli inquirenti “il sistema così realizzato, impenetrabile ai professionisti non conosciuti dai dipendenti pubblici in servizio presso l’Ufficio del giudice di pace di Sant’Anastasia, avrebbe consentito ai consulenti infedeli di eseguire prestazioni pagate con denaro pubblico. Il meccanismo fraudolento ricostruito dalle Fiamme Gialle è risultato così disinvolto che in un’occasione sarebbe stata persino documentata l’assegnazione di una consulenza per un incidente stradale a un geometra privo dei relativi titoli abilitativi. Il sistema illecito si è esteso anche ad alcuni avvocati legati da rapporti di stretta amicizia con i dipendenti pubblici i quali, dietro erogazione di periodiche utilità, si garantivano libero accesso agli Uffici e, in maniera indisturbata, sottraevano documentazione da fascicoli e, sempre con la compiacenza di cancellieri e operatori giudiziari, ottenevano l’anticipazione della pubblicazione delle sentenze alterando il normale ordine cronologico. Infine, nello stesso contesto investigativo, il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma ha anche accertato l’utilizzo di valori bollati contraffatti da parte di due avvocati”.