“L’incontro tra Draghi e Biden? Almeno un passo è stato fatto, ma non è che adesso dobbiamo stringere i bulloni tra Europa e Nato, perché sono cose un po’ diverse. Questa nuova Europa noi la immaginiamo nella vecchia Nato? Per questa nuova Europa, invece, serve una nuova Nato e l’Europa dovrà essere assertiva. Insomma, nuova Europa e vecchia Nato non stanno mica insieme. Ce ne rendiamo conto?”. Sono le parole del deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, ospite di “Otto e mezzo” (La7).
Bersani si sofferma anche sul ruolo dell’Italia nell’Alleanza atlantica e sulle posizioni di Letta e di Conte, auspicando un chiarimento tra i due sull’atlantismo: “Io ho un’illusione: se ci fossero qui Conte e Letta, chiederei di discutere seriamente di atlantismo, perché, sotto sotto, il tema è questo. Quando il cardinale Casaroli nel ’64 faceva l’Ostpolitik (negoziati tra la Santa Sede e i regimi comunisti dell’Est, ndr), gli davamo una mano ed eravamo nella Nato. Noi – continua – parlavamo sia coi palestinesi, sia con gli israeliani ed eravamo nella Nato. Noi abbiamo fatto Sigonella ed eravamo nella Nato. Quando Kissinger, usando un eufemismo, aveva in antipatia Aldo Moro, noi sostenevamo Moro e Berlinguer sullo sforzo di una nuova prospettiva politica. Quel margine che ci siamo sempre tenuti nell’Alleanza atlantica è la storia della diplomazia italiana: Pci, Dc e Vaticano. Abbiamo sempre fatto così”.
Il parlamentare conclude: “Oggi quel margine non possiamo giocarcelo da soli, ma dobbiamo giocarcelo in Europa. Non possiamo fare da mastice tra l’Europa e la Nato, ma siamo quelli che dobbiamo dare un profilo all’Europa, insieme a Francia, Germania e Spagna, sempre stando nell’Alleanza atlantica. Noi però non siamo quelli del bostik tra Nato ed Europa, ma siamo protagonisti europei di un nuovo profilo dell’Europa, secondo la nostra antica tradizione. Se Letta e Conte chiarissero questo punto, sarebbe tutto a posto”.