Televisione

Enrico Mentana e Dario Fabbri presi da un “attacco di ridarella”. Così la coppia fa sorridere anche chi guarda (nonostante il tema trattato)

La tensione degli argomenti trattati si stempera per qualche secondo, una benedizione. Sorride anche chi guarda, ed è un bene: c'è tempo per tornare seri, per riprendere la concentrazione che ha deciso di darsi alla fuga

di Claudia Rossi

Accade all’improvviso, spesso quando non dovrebbe. Nel mezzo di una riunione con il direttore megagalattico, durante una discussione con il partner, al cinema mentre si consuma la scena più strappacuore-strappalacrime del film, oppure mentre si è in diretta tv. La ridarella viene e va. Non si può controllare, anzi, è bene sfogarsi subito perché la risata non vuole essere trattenuta, s’impone impetuosa e ti travolge, facendoti tornare alle medie, con sommo giubilo dell’endorfine. È accaduto a Enrico Mentana e Dario Fabbri. Il conduttore e l’analista politico condividono la diretta pomeridiana sulla guerra, in onda su La7, da ben 83 giorni. “Ora è già tardi ma è presto se tu ne ne vai“.

Ritmi serrati, informazioni puntuali, Mentana e Fabbri sanno gestire al meglio questa striscia che si occupa di un tema cruciale, rendendola (quasi) abbordabile anche per un pubblico generalista. Ma che succede se, a un certo punto e senza preavviso, arriva la ridarella? “Se lei fosse un cittadino russo, per esempio Ivan, avrebbe più paura dell’esercito europeo o dell’allargamento della Nato?”, chiede il direttore. Ebbene, il quesito è importante e Fabbri lo sa, solo che gli viene da fare ironia sul nome poco creativo scelto da Mentana ed è lì che la goliardata alla Amici Miei prende campo. ‘Mitraglietta’ ribatte che, se Fabbri preferisce, può chiamarsi Sergej o Vladimir e mentre lo dice, il ‘sordido’ maccanismo è già in moto. I due iniziano a ridacchiare nel modo in cui gli studenti sghignazzano dietro i banchi di scuola per non farsi beccare dalla maestra. Consapevoli del contesto, provano a trattenersi. Tenta di farlo soprattutto il direttore che però, “pungolato” da Fabbri, non ci riesce. La tensione degli argomenti trattati si stempera per qualche secondo, una benedizione. Sorride anche chi guarda, ed è un bene: c’è tempo per tornare seri, per riprendere la concentrazione che ha deciso di darsi alla fuga. La coppia funziona, al netto del siparietto (da rivedere almeno un paio di volte) e Mentana potrebbe pensare a una valida alternativa ad un talk show (le sue opinioni in merito sono note) proprio con l’aiuto del giornalista Fabbri: strisce di approfondimento su varie tematiche, condotte in duo. Risate comprese.

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