È già passato un anno da quel 18 maggio, dal giorno in cui il cantacompositore più eclettico, innovativo, intransigente e coraggioso del panorama artistico italiano passava a miglior vita o, come forse avrebbe preferito dire lui, terminava la parabola del suo transito terrestre. Un anno nel quale i contributi alla sua persona e alla sua musica sono andati moltiplicandosi fino a coinvolgere anche commentatori, giornalisti e scrittori che mai prima d’allora si erano occupati dell’universo Battiato. Perciò, proprio perché giornalisticamente parlando di tutto è stato scritto, voglio oggi ricordare il musicista, regista e pittore siciliano non entrando nel merito della sua sterminata produzione artistica, nel cuore della quale tra libri e articoli si è entrati innumerevoli volte, ma, precedentemente sollecitato dalla giornalista del Quotidiano del Sud Elisabetta Mercuri, con un elenco di alcune delle sue qualità, quelle di cui il sottoscritto ha avuto modo, direttamente o indirettamente, di fare esperienza personale.

1) L’altruismo: se Franco Battiato si innamorava di qualcosa, se ne intravedeva la qualità, non badava ai numeri, ai contratti, alle logiche di mercato. Dall’alto della sua grandezza artistica, mediatica e commerciale non ha avuto alcun problema, innumerevoli volte, a dare una mano, anche consistente, a chi credeva meritorio di riceverla. Parlo, come anzidetto, per esperienza personale, perché Battiato non ha avuto alcun problema, nel lontano 2014, a mettersi a fare il “fonico” di un mio album (Klar), dandomi indicazioni sui volumi, sull’intonazione delle voci e sulla struttura dei brani, finanche scrivendo le note di alcuni incisi. Aveva apprezzato la mia musica, tanto per lui bastava, e questo nonostante la stessa fosse totalmente fuori mercato e non rispondesse ad alcuna logica commerciale. Qui, in questa semplicità, in questa autenticità, la sua grandezza.

2) La ferrea volontà: tutta la produzione di Battiato è interamente attraversata dal costante desiderio di evoluzione personale. Diceva sempre che era nato nel segno dell’Ariete ma che pian piano era riuscito ad emanciparsi dai limiti di quel segno zodiacale, invitando al tempo stesso gli altri a farlo con i propri. Questo desiderio di migliorarsi costantemente poi trascendeva la sfera esistenziale e si riversava in ogni sua attività, a partire da quella lavorativa: la sua musica si è continuamente evoluta, Battiato non si è mai lasciato catturare da uno stile o una forma specifici, e così facendo ha profondamente innovato il linguaggio della popular music degli ultimi 40 anni. Infiniti i musicisti, non solo italiani, che nella sua produzione hanno trovato fonte di profonda ispirazione.

3) La trasversalità: la sua musica parla a tutte le generazioni, la ascoltano i ragazzini, la ascoltano gli adulti, la ascoltano gli anziani. È musica evocativa, sia nelle sonorità, sia nei testi: Summer on a solitary beach, con quell’inciso motivico di sole 4 note leggermente variate nelle loro ripetizioni, è quanto di più evocativo, toccante, esistenziale e al tempo stesso vitale e dinamico si possa trovare nel variopinto repertorio della popular music. C’è insomma il ricordo, la lontananza, la nostalgia, il disincanto ma al tempo stesso la gioventù, lo slancio, l’incantesimo della vita. Per questo Battiato arriva a tutti: per ogni diversa età parla a una diversa parte di noi, ogni sua opera si offre a diverse letture possibili.

4) Il coraggio: nessun altro autore di canzoni, di popular music, è riuscito a veicolare contenuti tanto importanti da un punto di vista letterario, filosofico, mistico ed esoterico all’interno di contenitori finanche ballabili: qui la grandezza della sua operazione, di quella che definisco “Operazione Battiato”. Mentre gli altri cantavano, e imperterriti cantano ancora, cuore, amore, dolore, lui raggiungeva e continua a raggiungere le coscienze dei suoi ascoltatori con contenuti rivoluzionari, avanguardistici, perciò spiazzanti e alle volte equivocabili. È spesso stato detto: ci vogliono interi libri per capire il testo anche di un solo brano di Battiato. È vero, ma solo in parte: l’altra parte infatti è musicale, e la sua musica, sebbene mai banale, ha saputo quei testi grandemente veicolare.

5) L’amore per la dignità: “Per un gesto di dignità umana sarei capace di buttare tutta la mia produzione nella spazzatura”, e c’era da credergli, l’avrebbe fatto davvero l’uomo che senza mezzi termini aveva, da assessore alla cultura della regione Sicilia, denunciato la prostituzione affaristica della politica parlamentare italiana. Senza mezzi termini, con intransigenza, stoicamente, Battiato.

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