Dalla speranza di Salvini che “non ci siano più invii di armi”, anche se è il segretario della Lega a chiarire che il suo partito non chiederà di votare su nuovi armamenti all’Ucraina, al sì convinto di PD, Italia Viva e Fratelli d’Italia a favore di nuove armi per l’esercito di Zelensky. L’informativa di Mario Draghi, in programma alla Camera e al Senato per il prossimo giovedì, non prevede alcun voto, ma solo una discussione parlamentare.
L’invio di aiuti, anche militari, è previsto fino a fine anno, dal decreto votato quasi all’unanimità dal Parlamento a fine marzo scorso. Tutti i partiti si dicono preoccupati per un’escalation che potrebbe diventare anche nucleare. “Escalation da evitare”, dicono i parlamentari dei diversi schieramenti sentiti dal Fatto.it. Ma è sull’invio di armi all’Ucraina che invece i contrari sono in minoranza, e a parte il M5S, appartengono alle formazioni minori.