Le mamme e i papà che sono arrivati sul posto – dopo essere stati chiamati d’urgenza dalla scuola dei loro figli – si sono trovati di fronte scene terribili. Pochi minuti dopo che una macchina – parcheggiata in discesa – è piombata sul giardino dell’asilo di Pile (L’Aquila), sul posto sono arrivati i soccorritori. “Sembrava un girone dantesco: quando siamo arrivati abbiamo trovato gente in lacrime in strada e il pianto dei bimbi che ci ha fatto fermare il cuore. Intorno a noi le ambulanze e le auto delle forze dell’ordine, le sirene. Siamo subito corsi dentro, facendoci largo tra i soccorritori, una scena spaventosa e surreale”. È la testimonianza, in lacrime, di un papà di uno dei circa 40 bambini della scuola dell’infanzia Pile I Maggio, all’Aquila, dove nel pomeriggio un’auto ha sfondato il cancello della materna travolgendo 6 bambini, uno di loro, di 4 anni, è morto. Il racconto del giovane padre è comune per molti genitori che sono stati chiamati 45 minuti prima per riprendere con urgenza i loro figli: mamme e papà che sono in costante contatto tra di loro nelle chat e con le telefonate, che sono sotto shock e continuano a ripercorrere quei momenti drammatici.
“Ci hanno chiamato circa 45 minuti prima della campanella, intorno alle 14.30, per chiederci di venire a riprendere subito i bambini – racconta il papà – Non sapevamo cosa fosse successo ma, quando siamo arrivati sul posto, abbiamo cominciato a preoccuparci seriamente. Correndo abbiamo raggiunto l’ingresso. Ho visto un bambino che veniva caricato su una barella, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ricordo quelle immagini con lucidità, le ho stampate bene impresse nella memoria. Ma allo stesso tempo è come se avessi avuto un blackout, la testa era come paralizzata dalla paura. Cercavo disperatamente mia figlia, non la vedevo. Sono corso dentro e, fortunatamente, l’ho trovata sana e salva“.
“Le maestre – continua – hanno mantenuto una lucidità incredibile, in un momento così drammatico non so come siano riuscite a mantenere la calma. Incredibile anche la macchina dei soccorsi, che ha dovuto lavorare riuscendo ad effettuare le operazioni in spazi ridotti, visto che le strade sono strette“. “È un dolore anche solo ripercorrere quei minuti, lacerante pensare che un bambino, che conoscevamo bene e al quale tutti volevamo bene, sia morto così. È assurdo, non ci sono parole. I nostri figli non sono solo compagni di scuola, sono come fratelli e sorelle, vivono praticamente in simbiosi – spiega ancora tra le lacrime. “Proprio ieri sera un gruppo di bimbi ha festeggiato un compleanno, non ci si può pensare. Sono così uniti perché per loro l’asilo è come una seconda casa, ogni mattina si alzano dal letto contenti di rivedersi e questo dramma li segnerà per sempre”.
Dello stesso tenore il racconto di un’altra mamma. “Ho chiesto a mia figlia, super lucida e non apparentemente sotto shock, tutta la dinamica. Con la massima delicatezza. Lei mi ha risposto che si è salvata, perché in quel momento stava dentro la casetta del giardino. Riposa in pace, piccolo angelo, amico della mia bambina. Preghiamo per gli altri bimbi feriti, sto piangendo come se fossero miei figli. Siete tutti nostri figli. Ieri avevano festeggiato il compleanno di uno degli amichetti. Tutti felici, tutti spensierati. Oggi, come ogni mattina, ho mandato la mia principessa a scuola. Una scuola meravigliosa, con delle maestre e delle collaboratrici pazzesche per quanto sono brave. Con tutti i bambini molto uniti, con i genitori come si deve. Questo non doveva succedere. Questo non è giusto”.
Cronaca
L’Aquila, auto nel giardino dell’asilo. Un papà: “Sembrava un girone dantesco”. Una mamma: “Mia figlia salva per miracolo”
Arrivati sul posto i genitori dei piccoli si sono trovati di fronte una scena terribile. "Intorno a noi le ambulanze e le auto delle forze dell’ordine, le sirene. Siamo subito corsi dentro, facendoci largo tra i soccorritori, una scena spaventosa e surreale" racconta un uomo
Le mamme e i papà che sono arrivati sul posto – dopo essere stati chiamati d’urgenza dalla scuola dei loro figli – si sono trovati di fronte scene terribili. Pochi minuti dopo che una macchina – parcheggiata in discesa – è piombata sul giardino dell’asilo di Pile (L’Aquila), sul posto sono arrivati i soccorritori. “Sembrava un girone dantesco: quando siamo arrivati abbiamo trovato gente in lacrime in strada e il pianto dei bimbi che ci ha fatto fermare il cuore. Intorno a noi le ambulanze e le auto delle forze dell’ordine, le sirene. Siamo subito corsi dentro, facendoci largo tra i soccorritori, una scena spaventosa e surreale”. È la testimonianza, in lacrime, di un papà di uno dei circa 40 bambini della scuola dell’infanzia Pile I Maggio, all’Aquila, dove nel pomeriggio un’auto ha sfondato il cancello della materna travolgendo 6 bambini, uno di loro, di 4 anni, è morto. Il racconto del giovane padre è comune per molti genitori che sono stati chiamati 45 minuti prima per riprendere con urgenza i loro figli: mamme e papà che sono in costante contatto tra di loro nelle chat e con le telefonate, che sono sotto shock e continuano a ripercorrere quei momenti drammatici.
“Ci hanno chiamato circa 45 minuti prima della campanella, intorno alle 14.30, per chiederci di venire a riprendere subito i bambini – racconta il papà – Non sapevamo cosa fosse successo ma, quando siamo arrivati sul posto, abbiamo cominciato a preoccuparci seriamente. Correndo abbiamo raggiunto l’ingresso. Ho visto un bambino che veniva caricato su una barella, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, ricordo quelle immagini con lucidità, le ho stampate bene impresse nella memoria. Ma allo stesso tempo è come se avessi avuto un blackout, la testa era come paralizzata dalla paura. Cercavo disperatamente mia figlia, non la vedevo. Sono corso dentro e, fortunatamente, l’ho trovata sana e salva“.
“Le maestre – continua – hanno mantenuto una lucidità incredibile, in un momento così drammatico non so come siano riuscite a mantenere la calma. Incredibile anche la macchina dei soccorsi, che ha dovuto lavorare riuscendo ad effettuare le operazioni in spazi ridotti, visto che le strade sono strette“. “È un dolore anche solo ripercorrere quei minuti, lacerante pensare che un bambino, che conoscevamo bene e al quale tutti volevamo bene, sia morto così. È assurdo, non ci sono parole. I nostri figli non sono solo compagni di scuola, sono come fratelli e sorelle, vivono praticamente in simbiosi – spiega ancora tra le lacrime. “Proprio ieri sera un gruppo di bimbi ha festeggiato un compleanno, non ci si può pensare. Sono così uniti perché per loro l’asilo è come una seconda casa, ogni mattina si alzano dal letto contenti di rivedersi e questo dramma li segnerà per sempre”.
Dello stesso tenore il racconto di un’altra mamma. “Ho chiesto a mia figlia, super lucida e non apparentemente sotto shock, tutta la dinamica. Con la massima delicatezza. Lei mi ha risposto che si è salvata, perché in quel momento stava dentro la casetta del giardino. Riposa in pace, piccolo angelo, amico della mia bambina. Preghiamo per gli altri bimbi feriti, sto piangendo come se fossero miei figli. Siete tutti nostri figli. Ieri avevano festeggiato il compleanno di uno degli amichetti. Tutti felici, tutti spensierati. Oggi, come ogni mattina, ho mandato la mia principessa a scuola. Una scuola meravigliosa, con delle maestre e delle collaboratrici pazzesche per quanto sono brave. Con tutti i bambini molto uniti, con i genitori come si deve. Questo non doveva succedere. Questo non è giusto”.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Il Segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato alla Cbs che ci sarà un aumento dei casi di detenzione simili a quello del manifestante filo-palestinese Mahmoud Khalil. "Ogni giorno, ormai - ha aggiunto - approviamo revoche di visti e anche di Green Card".
"Devi fare certe dichiarazioni", ha spiegato a proposito dei non cittadini che arrivano negli Stati Uniti. "Se ci dici, quando fai domanda per un visto, che stai arrivando negli Stati Uniti per partecipare a eventi pro-Hamas che vanno contro gli interessi della politica estera... Se ci avessi detto che lo avresti fatto, non ti avremmo mai dato il visto".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.