La vaccinazione Hpv ha ridotto del 90% le infezioni da Papillomavirus nelle ragazze a cui è stato somministrato il vaccino. Che ha avuto inoltre un forte impatto anche nelle giovani che non si erano sottoposte alla somministrazione: in questa fascia della popolazione il tasso di infezioni è sceso del 74%. È quanto emerge da uno studio condotto dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) che suggerisce che il vaccino, con ogni probabilità, sta producendo un’immunità di gregge al virus.
Lo studio, pubblicato su Annals of Internal Medicine, si basa sui dati di una rilevazione nazionale ripetuta periodicamente a partire dal 2003. Dall’indagine emerge un progressivo calo delle infezioni causate dai quattro ceppi di virus Hpv compresi nella prima formulazione del vaccino (oggi ne sono contenuti fino a nove) ma non per quelle dovute agli altri ceppi. “Dati recenti indicano la quasi eliminazione del cancro della cervice diagnosticato prima dei 30 anni tra le donne che hanno ricevuto la vaccinazione in tempo”, si legge in un editoriale pubblicato a corredo dello studio.
Ora, però, preoccupa l’impatto della pandemia. Negli ultimi due anni sono calate le coperture per tutte le vaccinazioni e l’Hpv è tra quelle che più ha risentito degli effetti di Covid-19. “Anche se gli adolescenti tornano per le visite di controllo e le vaccinazioni di routine, la necessità di compensare il deficit di vaccinazioni accumulato negli ultimi due anni sta creando una minaccia seria e urgente nella prevenzione del cancro: ci potrebbe volere un decennio per riprendersi”, avverte l’editoriale.
L’efficacia del vaccino era stata messa in evidenza anche sei mesi fa in uno studio del King’s College di Londra, finanziato dalla Cancer Research UK e pubblicato sulla rivista Lancet. La ricerca aveva mostrato come l’incidenza del cancro al collo dell’utero si sia ridotta dell’87% nelle donne vaccinate tra i 12 e 13 anni d’età, del 62% in quelle vaccinate tra i 14 e i 16 anni d’età e del 34% in quelle raggiunte tra i 16 e 18anni d’età.