Si è conclusa da qualche giorno la 66°edizione dell’Eurovision Song Contest ma le polemiche continuano per il caos votazioni. L’EBU, organizzatore del concorso, ha comunicato di aver riscontrato alcune irregolarità durante il voto: “L’analisi dei voti delle giurie nazionali, svolto dal partner EBU incaricato delle votazioni, dopo la seconda prova generale della seconda semifinale ha evidenziato alcune configurazioni di voto irregolare da parte di sei Paesi. In ottemperanza alle istruzioni di voto definite per il concorso, l’EBU ha lavorato con il suo partner incaricato per le votazioni per calcolare un risultato aggregato sostitutivo per ciascuno dei sei paesi sia per la seconda semifinale sia per la Grand Final (calcolato sui risultati degli altri paesi con analoghi schemi di voto)”, conclude la nota senza citare però i Paesi in questione.
Gli Stati coinvolti, in base a quanto emerso dalla stampa estera, sarebbero Azerbaigian, Georgia, San Marino, Polonia, Montenegro e Romania. Accusati probabilmente di essersi accordati per votarsi a vicenda. L’evento è stato vinto dall’Ucraina, con la consacrazione della Kalush Orchestra, vittoriosi soprattutto grazie al televoto, la Romania ha protestato con una nota ufficiale perché i suoi dodici punti erano destinati alla Moldavia e non al brano “Stefania“: “Siamo stati spiacevolmente sorpresi nel vedere che il voto non è stato preso in considerazione nella classifica finale, poiché gli organizzatori hanno assegnato un’altra serie di punteggi ai concorrenti finali. Specifichiamo che la giuria rumena aveva deciso di assegnare il massimo dei voti ai rappresentanti della Moldova”, la denuncia in un comunicato reso noto dalla TVR, emittente pubblica della Romania.
Già in diretta durante la finale in molti si erano accorti di un’anomalia: i presentatori di alcuni Paese, tra cui quelli di Bucarest, non avevano comunicato direttamente il proprio voto ma i risultati erano stati resi noti da Martin Osterdhal, capo dell’Eurovision. La presentatrice Eda Marcus, volto di TVR, ha postato sui social il momento “Bucarest is calling“, con collegamento negato da parte dall’EBU (European Broadcasting Union): “Questa è una registrazione in tempo reale dopo che ci è stato negato l’ingresso alla trasmissione principale dell’Eurovision per motivi tecnici. È la prova che quei motivi tecnici non esistevano, erano solo un pretesto. Siamo semplicemente ‘saltati’, come se non esistessimo“.
L’Azerbaigian ha fatto sapere non aver ricevuto comunicazioni sulle presunte anomalie e di aver dato il massimo del punteggio all’Ucraina e non al Regno Unito: “Dichiariamo di aver inviato i nomi dei paesi, per i quali la giuria azerbaigiana ha votato, agli organizzatori del concorso. Secondo questo elenco, l’Ucraina ha ricevuto 12 punti. In risposta, gli organizzatori del concorso hanno chiesto ai rappresentanti di ITV di annunciare altri risultati dopo la fine dello show finale senza motivarlo in alcun modo. Abbiamo categoricamente negato questa richiesta. (…) Nonostante il fatto che il rappresentante di ITV fosse pronto ad annunciare i risultati della votazione della giuria azerbaigiana durante la trasmissione, gli organizzatori del concorso non hanno contattato lo studio di Baku e hanno annunciato i loro risultati per nostro conto. Hanno collegato l’impossibilità di contattare lo studio a Baku a causa di problemi tecnici“.
San Marino e Polonia non hanno fornito commenti mentre la Georgia ha spiegato di aver votato l’Ucraina ma che nel ricalcolo i suoi punti sono finiti al Regno Unito. Il Montenegro ha spiegato che “le scelte della nostra giuria hanno coinciso per buona parte con i risultati finali“. Caos votazioni ma la vittoria dell’Ucraina non è ovviamente in discussione.