La rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano (e non solo). Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa
Gite. Già: accade spesso che le partite delle Domeniche Bestiali diventino dei veri e propri viaggi fuori porta dai risvolti spesso imprevedibili. Viaggi di piacere, in alcuni casi, con tanto di omaggi da portare in dono. E si sa, nella provincia italica si abbonda in questi frangenti. O viaggi più profondi, mistici… ultraterreni. Gite nella gestualità e nei suoi risvolti che talvolta possono risultare offensivi e sbagliati: un’eterna diatriba questa o corse a perdifiato verso i propri obbiettivi. O per scappare.
(S)CORTESIE PER GLI OSPITI
Eccellenza Toscana: di fronte Tau e Figline per una gara del triangolare per la promozione in D (l’altra squadra è il Livorno). Gli ospiti passano in vantaggio, poi arriva il pareggio del Tau Altopascio che a dieci minuti dalla fine passa anche in vantaggio. Di lì l’imponderabile: il Figline prende tre gol di fila uno più “gialappesco” dell’altro, tra portiere che passa la palla agli avversari, difensori che non difendono e cortesie varie. Il tutto finisce in un esposto alla Procura Federale dell’Altopascio stesso, che ha vinto per 5-1 e dell’altra contendente Livorno, l’accusa è che la differenza reti potesse far gola. Ma carte e tribunali da queste parti non interessano granché: la visione di quei gol invece è tanta roba.
A SPASSO COL NONNO
Il tifo spesso è una tradizione di famiglia: nonni e padri che tramandano la passione ai figli, il piacere di essere uniti nel festeggiare trionfi e vittorie. Per questo Gabriel Aranda ritiene impensabile non festeggiare il Racing de Avellaneda assieme al nonno… o a ciò che ne resta. Già, perché l’avo di Gabriel è passato a miglior vita già da qualche anno, e il nipote si porta dietro il suo teschio. Lo ha portato a festeggiare in strada il titolo del 2019, lo ha portato allo stadio durante la semifinale di Coppa Argentina di qualche giorno fa, tra Racing e Boca Juniors. Che però è andata male per il Racing, eliminato ai rigori.
GESTUALITÀ
“Più calcio, meno politica”, scrisse qualcuno qualche anno fa sui muri dell’Ardenza di Livorno. Qualcun altro però gli rispose, sempre muraleggiando: “Hai ragione, W Stalin”. In base allo stesso principio è stato squalificato fino al 14 giugno Baschirotto del Chiavris (Seconda Categoria Friuli): “Espulso perché proferiva espressioni blasfeme e ingiuriose nei confronti del Direttore di gara. Dopo la notifica del provvedimento persisteva nel proprio comportamento, altresì mostrando il pugno chiuso verso l’Arbitro con fare minaccioso”. Siamo dunque in attesa di qualcuno che dica “la sinistra italiana riparta da Baschirotto”.
AMICI MIEI
Dire “Ricordate la scena del treno in Amici Miei?” è profondamente offensivo. Senza dirlo, perciò, pensiamo al capolavoro di Monicelli leggendo della squalifica fino al 9 novembre per Domenico Esposito, assistente arbitrale del La Torre (Prima Categoria Lombardia): “A seguito del fatto che un calciatore avversario espulso commetteva violenza nei confronti di un proprio calciatore. Lo raggiungeva e con la bandierina in dotazione lo colpiva più volte sul viso”.
AD ODOR DEL VERO
Mentre dilaga lo “scorreggia gate” in Rai e mentre l’Arpa Campania lancia il bando per assumere “valutatori di puzze”, non ci facciamo mancare odori molesti neppure nelle Domeniche bestiali, come nel caso della Terza Categoria Lombardia, con l’Aurora San Francesco multata di 50 euro perché “lo spogliatoio arbitrale presentava un’atmosfera maleodorante”. Non solo la stanza, ma tutta l’atmosfera dunque: roba da romanzo. D’appendicite.