“Me la sono vista passare avanti, ho provato a fermare la macchina con le mani ma non ci sono riuscita. E ha colpito i bambini rompendo la recinzione”. Lo racconta la donna che ieri ha parcheggiato la Passat grigia che dopo pranzo è piombata sull’asilo di Pile uccidendo un bambino e ferendone altre cinque. La 38enne, che era andata all’asilo per riprendere le figlie, ha parlato per la prima volta con il suo avvocato Francesco Valentini, in vista dell’interrogatorio fissato dalla procura per stabilire come sia avvenuto l’incidente. “Mio figlio durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina sbattendo la testa dentro l’’abitacolo. Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia segnerà per la vita. Siamo sconvolti, addolorati”.
“Le mie figlie hanno visto le drammatiche scene e sono sotto shock: siamo distrutti e addolorati, chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti – racconta all’Ansa la 38enne – Ho parcheggiato la macchina in pianura, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano”, ha poi proseguito la donna madre di tre figli di cui due iscritte alla scuola d’infanzia Primo Maggio. Venerdì in Procura è previsto l’affidamento dell’incarico sulla perizia tecnica sull’auto all’esperto Cristiano Ruggeri, e sempre in mattinata è in programma una riunione alla presenza dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l’eventualità chiesta da investigatori ed inquirenti di evitare la autopsia sul corpo di Tommaso effettuando una ricognizione cadaverica.
Il freno a mano della vettura, anno 2010, è elettronico. Un elemento importante nella perizia affidata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila ad un esperto, documento che dovrà chiarire molti aspetti ancora oscuri, della dinamica e delle cause della tragedia. L’indagine, comunque, si potrebbe allagare sulla sicurezza all’esterno dell’asilo e negli spazi circostanti. In particolare gli approfondimenti documentali e tecnici tendono a chiarire se le macchine potessero parcheggiare e se a norma e sufficiente la recinzione nel giardino. L’immobile della scuola dell’infanzia, risalente almeno agli anni ’80, è di proprietà del Comune dell’Aquila ed avrebbe avuto un intervento dopo il sisma del 6 aprile 2009. Al piano terra c’è il nido (bambini da 0 a 3 anni), che è gestito dall’Amministrazione comunale, mentre nel seminterrato, dove è avvenuta la tragedia, c’è la Materna (3-6 anni) la cui competenza è dell’Istituto comprensivo “Mazzini”. Di conseguenza, anche i piani di sicurezza sono due e distinti: il parcheggio, non si sa se a norma, fa parte della struttura recintata con un muro di cemento e rete elettrosaldata, il giardino è chiuso con una recinzione sfondata dall’auto.
“Tutta la famiglia, non solo la signora, è a dir poco addolorata, sconvolta. Marito e moglie non riescono a darsi pace. I tre bambini sono sotto shock. È una tragedia nella tragedia. È una colpa ma anche circostanze sfortunate e fortuite per una donna che ogni giorno faceva questi movimenti – dice l’avvocato Francesco Valentini -. È una famiglia visibilmente provata, la signora non sa come comportarsi, non sa quale sia la corsa giusta da fare: chiede scusa e lo farà formalmente quando ci sarà la possibilità e qualora le altre famiglie lo volessero”, spiega ancora l’avvocato che in relazione alla inchiesta della Procura della repubblica dell’Aquila sottolinea che: “Ci difenderemo dalla accusa di omicidio stradale”. “Aspettiamo le risultanze tecniche dei vari esami prima di fare una analisi – continua il legale -. Bisogna riflettere sul fatto che la macchina si sia spostata dopo alcuni minuti e che abbia finito la sua corsa rompendo la recinzione che non era ancorata al muretto ma a terra”. La donna sarà sentita nei prossimi giorni. Il figlio 12enne è stato sentito nella notte alla presenza di una psicologa “ma in evidente stato di shock ricorda poco o niente”, spiega ancora Valentini.
Intanto è stata sciolta la prognosi per il bimbo di 4 anni ricoverato con trauma toracico al Bambino Gesù di Roma: è stato dimesso nel pomeriggio dalla terapia intensiva e trasferito al reparto di chirurgia generale: “Alla luce del quadro clinico stabile e rassicurante”.
Giustizia & Impunità
L’Aquila, la donna indagata: “Ho provato a fermare la macchina con le mani”
"Mio figlio durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina sbattendo la testa dentro l’'abitacolo. Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia segnerà per la vita. Siamo sconvolti, addolorati"
“Me la sono vista passare avanti, ho provato a fermare la macchina con le mani ma non ci sono riuscita. E ha colpito i bambini rompendo la recinzione”. Lo racconta la donna che ieri ha parcheggiato la Passat grigia che dopo pranzo è piombata sull’asilo di Pile uccidendo un bambino e ferendone altre cinque. La 38enne, che era andata all’asilo per riprendere le figlie, ha parlato per la prima volta con il suo avvocato Francesco Valentini, in vista dell’interrogatorio fissato dalla procura per stabilire come sia avvenuto l’incidente. “Mio figlio durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina sbattendo la testa dentro l’’abitacolo. Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia segnerà per la vita. Siamo sconvolti, addolorati”.
“Le mie figlie hanno visto le drammatiche scene e sono sotto shock: siamo distrutti e addolorati, chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti – racconta all’Ansa la 38enne – Ho parcheggiato la macchina in pianura, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano”, ha poi proseguito la donna madre di tre figli di cui due iscritte alla scuola d’infanzia Primo Maggio. Venerdì in Procura è previsto l’affidamento dell’incarico sulla perizia tecnica sull’auto all’esperto Cristiano Ruggeri, e sempre in mattinata è in programma una riunione alla presenza dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l’eventualità chiesta da investigatori ed inquirenti di evitare la autopsia sul corpo di Tommaso effettuando una ricognizione cadaverica.
Il freno a mano della vettura, anno 2010, è elettronico. Un elemento importante nella perizia affidata dalla Procura della Repubblica dell’Aquila ad un esperto, documento che dovrà chiarire molti aspetti ancora oscuri, della dinamica e delle cause della tragedia. L’indagine, comunque, si potrebbe allagare sulla sicurezza all’esterno dell’asilo e negli spazi circostanti. In particolare gli approfondimenti documentali e tecnici tendono a chiarire se le macchine potessero parcheggiare e se a norma e sufficiente la recinzione nel giardino. L’immobile della scuola dell’infanzia, risalente almeno agli anni ’80, è di proprietà del Comune dell’Aquila ed avrebbe avuto un intervento dopo il sisma del 6 aprile 2009. Al piano terra c’è il nido (bambini da 0 a 3 anni), che è gestito dall’Amministrazione comunale, mentre nel seminterrato, dove è avvenuta la tragedia, c’è la Materna (3-6 anni) la cui competenza è dell’Istituto comprensivo “Mazzini”. Di conseguenza, anche i piani di sicurezza sono due e distinti: il parcheggio, non si sa se a norma, fa parte della struttura recintata con un muro di cemento e rete elettrosaldata, il giardino è chiuso con una recinzione sfondata dall’auto.
“Tutta la famiglia, non solo la signora, è a dir poco addolorata, sconvolta. Marito e moglie non riescono a darsi pace. I tre bambini sono sotto shock. È una tragedia nella tragedia. È una colpa ma anche circostanze sfortunate e fortuite per una donna che ogni giorno faceva questi movimenti – dice l’avvocato Francesco Valentini -. È una famiglia visibilmente provata, la signora non sa come comportarsi, non sa quale sia la corsa giusta da fare: chiede scusa e lo farà formalmente quando ci sarà la possibilità e qualora le altre famiglie lo volessero”, spiega ancora l’avvocato che in relazione alla inchiesta della Procura della repubblica dell’Aquila sottolinea che: “Ci difenderemo dalla accusa di omicidio stradale”. “Aspettiamo le risultanze tecniche dei vari esami prima di fare una analisi – continua il legale -. Bisogna riflettere sul fatto che la macchina si sia spostata dopo alcuni minuti e che abbia finito la sua corsa rompendo la recinzione che non era ancorata al muretto ma a terra”. La donna sarà sentita nei prossimi giorni. Il figlio 12enne è stato sentito nella notte alla presenza di una psicologa “ma in evidente stato di shock ricorda poco o niente”, spiega ancora Valentini.
Intanto è stata sciolta la prognosi per il bimbo di 4 anni ricoverato con trauma toracico al Bambino Gesù di Roma: è stato dimesso nel pomeriggio dalla terapia intensiva e trasferito al reparto di chirurgia generale: “Alla luce del quadro clinico stabile e rassicurante”.
Articolo Precedente
Crack Imco, tutti assolti gli imputati a Milano. Il Tribunale: “Il fatto non sussiste”
Articolo Successivo
Raggiravano anziani fingendo di essersi innamorate ed estorcevano soldi: 59 indagati. “Vertice dell’organizzazione in Romania”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Starmer chiede “pressioni su Putin” e annuncia una “riunione militare” dei Paesi ‘volenterosi’. Meloni: “L’Italia non invierà truppe. Lavoriamo con Ue e Usa”
Mondo
Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
Cronaca
Manifestazione per l’Europa, “Siamo 50mila”. In piazza bandiere Ue, arcobaleno e “Bella ciao”. Dalla difesa comune al riarmo: le parole
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.