Le importazioni di gas naturale dalla Russia in Finlandia verranno interrotte sabato 21 maggio alle 7. Gazprom lo ha annunciato alla compagnia energetica nazionale Gasum, che nei giorni scorsi ha ufficializzato di non voler pagare il gas russo in rubli. Entro il 20 maggio era attesa la risposta ufficiale alla richiesta del gruppo russo di aderire al nuovo schema di pagamento. Il Cremlino aveva minacciato lo stop già il 12 maggio, quando il governo finlandese ha ufficializzato che il Paese avrebbe presentato domanda per l’ingresso nella Nato. Ora arriva l’ufficializzazione. “È ovvio che nessuno fornirà nulla gratuitamente“, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Il numero uno di Gasum Mika Wiljanen ha definito “deplorevole” la decisione ma ha fatto sapere che la compagnia è preparata negoziando aumenti delle importazioni da altri fornitori e sarà in grado di fornire gas a tutti i clienti nei prossimi mesi. La società continuerà a servire i clienti “durante tutta la stagione da altre fonti, attraverso il gasdotto BalticConnector. Le stazioni di rifornimento di gas di Gasum nell’area della rete del gas continueranno a funzionare normalmente”.
La Russia ha già interrotto le forniture di gas a Polonia e Bulgaria ad aprile dopo che i Paesi hanno rifiutato le nuove condizioni. Per altri Stati la scadenza imposta da Mosca per il pagamento in rubli scatta in queste ore. L’Eni, come altre società che importano gas da Gazprom, ha annunciato di aver avviato la procedura per aprire presso Gazprombank un conto in rubli accanto a quello in euro, per fare fronte così alla scadenza in arrivo. Una direzione intrapresa anche in altri Paesi come la Francia e la Germania. Secondo la Commissione questo non è in linea con le sanzioni e rischia di comportare gravi conseguenze, fino all’avvio di vere e proprie procedure di infrazione.
Gazprom ha affermato che l’accettazione dei nuovi termini di pagamento è una condizione affinché le consegne continuino senza interruzioni. Nelle scorse settimane ha inviato una lettera a tutti i suoi clienti europei spiegando che avrebbero potuto continuare a pagare il suo gas senza violare le sanzioni grazie ad un nuovo decreto del Cremlino dell’inizio di maggio: i saldi in euro, o dollari, sarebbero scambiati dal Centro nazionale di compensazione russo, escludendo ogni rapporto diretto con la Banca centrale di Mosca, sotto sanzioni.