È quanto risulta dall'ultimo sondaggio di IndexResearch per Piazzapulita, che per la prima volta ha rilevato il "gradimento dell'operato dell'Europa" e il "gradimento dell'operato della Nato" nella situazione internazionale. A entrambi i quesiti le risposte sono state nette: il 59,5% degli intervistati dice di apprezzare "poco o per nulla" le posizioni UeAncora più alta la contrarietà alle politiche Nato: qui i "poco o per nulla" raggiungono il 60,8%
La maggioranza degli italiani è contraria all’invio di armi, non apprezza la politica di Mario Draghi sulla guerra in Ucraina e non si ritrova nella posizione dell’Unione europea nè in quella della Nato. È quanto risulta dall’ultimo sondaggio di IndexResearch per Piazzapulita presentato giovedì da Corrado Formigli su La7, che per la prima volta ha rilevato il “gradimento dell’operato dell’Europa” e il “gradimento dell’operato della Nato” nella situazione internazionale. A entrambi i quesiti le risposte sono state nette: il 59,5% degli intervistati dice di apprezzare “poco o per nulla” le posizioni Ue, contro un 28,5% che invece le apprezza “molto o abbastanza” e un 12,1% che “non sa o non risponde“. Ancora più alta la contrarietà alle politiche Nato: qui i “poco o per nulla” raggiungono il 60,8%, i “molto o abbastanza” si fermano al 25,4% e i “non sa/non risponde” al 13,8%.
I sondaggi già effettuati mostrano invece che la percentuale di contrari alla fornitura di materiale bellico a Kiev resta stabile al 45,8% (l’11 maggio era al 45,9%) e di oltre due punti più alta rispetto al primo sondaggio svolto il 27 aprile, quando si fermava al 43,6%. I favorevoli crescono di 0,2 punti in una settimana (dal 37,5% al 37,7%), mentre si riduce ancora la quota di quelli che non hanno un’opinione definita (dal 19,9% del 27 aprile al 16,5% di oggi). Per quanto riguarda la posizione di Draghi, la percentuale di chi la gradisce “poco o per nulla” resta maggioritaria, anche se in calo di un punto: dal 50,8% dell’11 maggio al 49,8% di oggi. Chi invece la apprezza “molto o abbastanza” è il 39,4%, 1,5 punti in più della settimana precedente: i “non sa o non risponde” sono al 10,8% (erano all’11,3%).