La maratona del nuotatore lecchese Giorgio Riva attorno alla terza isola italiana che, denuncia Legambiente (tra gli sponsor dell'iniziativa), è uno dei luoghi con più alta concentrazione di microplastiche in Italia. L'atleta lombardo dello swimtrekking: "L’Arcipelago Toscano infatti è un contesto affascinante, ma pieno di ecosistemi fragili e aree da proteggere"
Una maratona di nuoto attorno all’Isola d’Elba per sensibilizzare turisti e istituzioni sull’inquinamento nei mari. L’atleta lecchese Giorgio Riva percorrerà i 150 chilometri del periplo dell’Isola in cinque giorni, dal 23 al 27 maggio. In acqua sarà da solo, ma fuori avrà il sostegno di Legambiente Arcipelago Toscano, Refill-Now e altre organizzazioni dal mondo del volontariato e del turismo. Istruttore di nuoto, bagnino ed ex atleta agonista, il 34enne non è nuovo a imprese di questo genere. “Questa volta però la missione sportiva non sarà fine a se stessa. Daremo anche visibilità al tema ambientale”. L’Elba ospita infatti numerosi ecosistemi messi a rischio dalla plastica nei mari. “Per una coincidenza il mare dell’isola è uno dei posti con la concentrazione più alta di microplastiche in Italia – spiega Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – Il giro di Riva serve a sollecitare le amministrazioni a fare quello che finora hanno fatto per finta: deliberare contro l’utilizzo delle plastiche monouso e fare rispettare le regole”.
“Vogliamo sollecitare la creazione dell’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano – spiega Mazzantini – La chiediamo ormai da 40 anni, dal 1982 e la maratona è un modo per invitare il ministero dell’Ambiente a riavviare l’iter”. Il Parco nazionale dell’Arcipelago esiste infatti dal 1996, ma tutela soltanto le aree della terraferma. Anche il mare, però, a causa dei rifiuti trasportati dai fiumi alle loro foci, subisce le conseguenze dell’inquinamento: “Tra l’Elba, la Capraia e la Corsica c’è una grossa concentrazione di plastica, una così detta isola di plastica. L’Università di Siena poi sta svolgendo delle ricerche continue sulle microplastiche nei muscoli dei cetacei”. Con diverse iniziative e campi di volontariato Legambiente ha già contribuito a coinvolgere giovani da ogni parte d’Italia nello studio della biodiversità e degli impatti dell’inquinamento, ma anche nella pulizia dell’isola. La sensibilità dei cittadini però spesso non va di pari passo con quella della politica: i provvedimenti per la protezione dell’ambiente – secondo Mazzantini – hanno infatti rallentato negli ultimi due anni di pandemia, anche a causa del maggiore afflusso turistico verso le mete italiane. Il progetto di Riva però sta riportando l’attenzione sul tema e coinvolgendo diverse realtà: “Hanno risposto molti imprenditori del turismo come sponsor, tra alberghi, campeggi ed ecoalberghi di Legambiente. Ai tempi di Cavaliere invece eravamo solo noi – afferma l’attivista – La situazione è migliorata”.
Riva partirà dall’Hotel Belmare di Patresi, con una prima tappa a Portoferraio, il comune più popoloso dell’isola. Per i giorni seguenti è prevista una media di 20 o 25 chilometri, con soste in luoghi simbolici del paesaggio elbano: dal promontorio di Cavo, a Rio Marina – un tempo “capitale” del ferro -, fino al Sud dell’isola: Pareti, a Capoliveri, Marina di Campo e la sua spiaggia più lunga di tutta l’isola. La meta finale sarà proprio il punto di avvio. I kayak dell’Associazione Sea Kayak Italy di Marciana Marina seguiranno l’atleta per sostenerlo con cibo e acqua.