Un operaio di 29 anni di origini moldave, Mihai Enache, è morto tra giovedì e venerdì scorso soffocato in un cassonetto degli abiti usati, a Mestre: stava cercando dei vestiti per la figlia, che insieme alla madre avrebbe raggiunto l’Italia dopo che l’uomo aveva trovato lavoro come elettricista alla Fincantieri di Marghera. Inizialmente le testate locali avevano ipotizzato che si trattasse di un clochard.

Per ricostruire la dinamica della morte dell’uomo, le forze dell’ordine stanno analizzando i filmati delle telecamere che avrebbero ripreso la scena in lontananza: al momento non sono state formalizzate ipotesi di reato, perché sembra che l’operaio fosse solo, ma si sta accertando la sussistenza degli estremi per aprire un fascicolo per omissione di soccorso. Vicino ai cassonetti sono stati portati fiori gialli, lumini e candele per ricordare Enache. I familiari, scrive la testata locale, chiedono sia fatta chiarezza su quanto successo perché l’uomo non aveva con sé portafoglio, telefono né altri oggetti personali. La vittima viveva in un appartamento in affitto con la madre vicino al luogo del ritrovamento del corpo.

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