Al concerto per i 40 anni di Radio Italia, davanti al Duomo di Milano, hanno partecipato migliaia di persone: quasi 35mila. Di queste, circa 15mila non sono potute entrare nella piazza, che alle 18 aveva già raggiunto la massima capienza. Accalcati nelle vie laterali, in una serata particolarmente afosa, molti spettatori hanno accusato malori per il gran caldo, la ressa e la mancanza di bottigliette d’acqua. A fine serata, sono stati 210 i soggetti soccorsi, sei dei quali finiti in ospedale.
I fatti – La questura di Milano, verso le 21, ha invitato tutti a non recarsi in piazza perché sarebbe stato impossibile accedere. La gente si era radunata davanti il palco fin dalle 9 del mattino. Ma l’esortazione delle autorità non ha scoraggiato i giovani che hanno tentato di forzare le transenne. Il cordone di forze dell’ordine, intervenuto per impedire che la gente entrasse, ha cercato – invano – di far allontanare la folla.
Le proteste – Nonostante il successo, all’evento non sono state risparmiate critiche, pubblicate dagli utenti sui social network. “Organizzata malissimo – si legge – troppa gente, nessun maxi schermo”. E ancora: “Speravo in un’organizzazione migliore. È assurdo che non ci sia stato nessuno a vendere acqua per tutto il giorno”, “Ci hanno detto che la piazza era piena e non sarebbe entrato più nessuno dalla galleria e vie limitrofe al Duomo, strapiene di gente, non si sentiva nulla, l’audio era veramente pessimo”. C’è anche chi denuncia l’assenza di precauzioni per il Covid-19: “”Le persone hanno già dimenticato il Covid, non concepisco tutti questi assembramenti. Avere un minimo di riguardo, no, vero? A scuola è obbligatorio indossare la mascherina, anche in giardino con 30 gradi”.