L'attore, noto anche per il suo impegno civile, è stato ospite nella puntata in onda domenica 22 maggio, in collegamento da New York, e ha parlato della guerra in Ucraina e dell'impegno per aiutare gli altri
Richard Gere è stato ospite a “Che tempo che fa“, nella puntata in onda domenica 22 maggio, in collegamento da New York. L’attore, noto anche per il suo impegno civile, ha parlato della guerra in Ucraina e dell’impegno per aiutare gli altri: “Tutti noi abbiamo avuto una reazione viscerale vedendo quello che è successo in Ucraina, la sofferenza dei bambini, degli innocenti, le generazioni colpite da questa guerra. Una sofferenza che avrà conseguenze sul futuro. Ho letto dell’umiliazione dei soldati russi obbligati a commettere atrocità in Ucraina su persone che hanno sempre considerato sorelle, fratelli, cugini, ed è un incredibile sconquasso anche della società russa. Un’aberrazione commessa sul nostro Pianeta”, ha dichiarato la star statunitense.
Fabio Fazio ha chiesto al suo ospite cosa possiamo fare per sostenere il popolo ucraino: “Ci sono due diversi approcci. Il primo è quello della non violenza totale, però non sono Gesù Cristo, non sono Buddha purtroppo, e molti pochi personaggi possono definirsi tali. Io sono un non violento ma forse la non violenza totale è impossibile. Dobbiamo fare il possibile per fermare gli attacchi, impedire gli abusi, soprattutto dare aiuti umanitari. Io la considero anche un’opportunità per guardare a livello globale cosa stiamo facendo: visto quello che sta succedendo con Putin è il momento di dire no ai combustibili fossili e pensare a cosa fare dal punto di vista energetico, ecologico. Dobbiamo considerarci fratelli e sorelle, e questo deve funzionare a ogni livello, pratico, interpersonale e internazionale”, ha aggiunto Richard Gere.
L’attore, classe 1949, amato in tutto il mondo ha raccontato come il suo impegno sia diventato sempre più attivo dopo un viaggio in Centro America. Una presa di coscienza favorita anche da sua moglie Alejandra Silva, apparsa in video per un saluto: “Lei ha avuto un effetto straordinario sulla mia vita: la sua sensibilità rispetto al mondo e quello che succede fra coloro che non hanno quello che noi abbiamo. Ci siamo conosciuti a Positano, poi ho portato mio figlio al Giffoni. Erano passati due anni dal mio ultimo divorzio, ero un po’ triste. Vado a cena l’ultima sera a Positano e incontro questa donna straordinaria che oggi è qui con me. Venire in Italia? Viaggio solo con lei, quindi dovete invitare anche lei, non vado da nessuna parte senza.”