La pandemia ha favorito soprattutto gli azionisti di colossi alimentari e compagnie petrolifere. Cinque delle più grandi multinazionali energetiche (BP, Shell, Total Energies, Exxon e Chevron) realizzano 2.600 dollari di profitti ogni secondo. Oggi, 2.668 miliardari - 573 in più rispetto al 2020 - possiedono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di dollari, con un incremento , in termini reali, di 3.780 miliardi di dollari
Negli ultimi 2 anni caratterizzati dalla pandemia i miliardari che controllano grandi imprese dei settori alimentare ed energetico hanno visto crescere i loro patrimoni al ritmo di 1 miliardo di dollari (950 milioni di euro) ogni 48 ore giorni. Viceversa, quest’anno, ogni 33 ore un milione di persone rischia di sprofondare in una condizione di povertà estrema. Sono i nuovi e allarmanti dati sulle diseguaglianze globali diffusi dall’organizzazione no profit Oxfam in occasione del forum economico globale di Davos che si svolge insolitamente da oggi al 29 maggio per il rinvio dovuto alla pandemia. Oggi, 2.668 miliardari – 573 in più rispetto al 2020 – possiedono una ricchezza netta pari a 12.700 miliardi di dollari, con un incremento , in termini reali, di 3.780 miliardi di dollari. I 20 miliardari più ricchi del mondo hanno patrimoni che valgono più dell’intero Prodotto interno lordo dell’Africa subsahariana. Un lavoratore che si trova nel 50% degli occupati con retribuzioni più basse dovrebbe lavorare per 112 anni, per guadagnare quello che un lavoratore nel top 1% guadagna in media in un solo anno
“I miliardari a Davos potranno brindare all’incredibile impulso che le loro fortune hanno ricevuto grazie alla pandemia e all’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia, – ha detto Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International – ma allo stesso tempo decenni di progressi nella lotta alla povertà estrema rischiano di essere vanificati con milioni di persone lasciati senza mezzi per poter semplicemente sopravvivere”. “La marcata concentrazione della ricchezza – e di potere economico – nelle mani di pochi è il risultato di politiche di lungo corso, di decenni di liberalizzazioni e deregolamentazione della finanza e del mercato del lavoro, di anni in cui le regole del gioco sono state fortemente condizionate da interessi particolari a detrimento della maggioranza dei cittadini”, ha aggiunto Bucher.
Le imprese nei settori energetico, alimentare e farmaceutico – caratterizzati da situazioni di marcato oligopolio – registrano profitti da record, mentre i salari rimangono stagnanti e i lavoratori sono esposti a un aumento esorbitante, se paragonato agli ultimi decenni, del costo della vita. Cinque delle più grandi multinazionali energetiche (BP, Shell, Total Energies, Exxon e Chevron) realizzano 2.600 dollari di profitti ogni secondo. Nel frattempo aumentano vertiginosamente i prezzi al consumo dei prodotti alimentari e dei beni energetici e la spirale della povertà estrema rischia di inghiottire 1 milione di persone ogni giorno e mezzo per un totale di 263 milioni di individui solo nel 2022. La pandemia ha prodotto 573 nuovi miliardari di cui 62 nel settore alimentare. Insieme ad altre tre imprese, la famiglia Cargill controlla il 70% del mercato agricolo globale, e ha realizzato l’anno scorso il più grande profitto nella sua storia (5 miliardi di dollari di utile netto), record che potrebbe essere battuto nel 2022. La sola famiglia Cargill conta ora 12 miliardari, rispetto agli 8 di prima della pandemia.
La pandemia ha prodotto 40 nuovi miliardari anche nel settore farmaceutico che ha registrato negli ultimi due anni profitti da capogiro. Imprese come Moderna e Pfizer hanno realizzato 1.000 dollari di profitto al secondo grazie al solo vaccino COVID-19 e, nonostante abbiano usufruito di ingenti risorse pubbliche per il suo sviluppo, fanno pagare ai governi le dosi fino a 24 volte in più rispetto al costo di produzione stimato, anteponendo gli utili alla tutela della salute globale in un mondo in cui l’87% dei cittadini nei paesi a basso reddito non ha ancora completato il ciclo vaccinale. “È scandaloso che alcuni abbiano accumulato ricchezze, negando a miliardi di persone l’accesso ai vaccini o approfittando dell’aumento dei prezzi alimentari ed energetici. – conclude Bucher – A due anni dall’inizio della pandemia, con più di 20 milioni di morti stimate dovute al COVID-19 e una crisi economica drammatica, i leader dei governi hanno il dovere morale di promuovere misure nell’interesse dei più, soprattutto delle persone più vulnerabili, e non dei pochi”.
Oxfam raccomanda quindi ai governi di porre fine all’apartheid vaccinale sospendendo i brevetti, favorendo la condivisione di know-how e tecnologia sui vaccini COVID-19. Suggerisce inoltre d introdurre imposte straordinarie sugli extra-profitti pandemici (e sugli extra-profitti delle compagnie energetiche) per finanziare trasferimenti pubblici alle famiglie in difficoltà; accanto a simili interventi solidaristici va inoltre assicurato un serio riequilibrio dei carichi fiscali con un marcato spostamento del carico impositivo dai redditi da lavoro a quelli da capitale, rafforzata la funzione redistributiva dei sistemi fiscali e perseguito il rispetto del principio di equità orizzontale.