Le due testimonianze sono state rivelate da Mediapart, neanche 24 ore dopo l'elezione nel nuovo governo. Lui nega le accuse. La premier Borne: "Posso assicurarvi che se ci saranno nuovi elementi, se la giustizia fosse di nuovo investita del caso, ne trarremmo tutte le conseguenze"
Nominato da meno di una settimana e già rischia le dimissioni. Il neo-ministro francese della Solidarietà Damien Abad, come rivelato da Mediapart, è infatti accusato da due donne di violenza sessuale. Secondo il quotidiano francese, sia il partito République en Marche, sia i Républicains, sia la procura della Repubblica hanno ricevuto pochi giorni prima della nomina a ministro “una segnalazione da parte dell’Osservatorio delle violenze sessiste e sessuali”, un’istanza creata da gruppi di femministe all’origine del movimento #meTooPolitique.
I fatti contestati risalgono al 2010 e al 2011. Mediapart ha potuto leggere la segnalazione e incontrato la prima donna che accusa il ministro: ha 41 anni e denuncia fatti risalenti a una sera del 2010, quando le avrebbe offerto un bicchiere di champagne in un bar. La donna sostiene di aver avuto a qual punto “un black out totale” e di essersi “risvegliata la mattina seguente in una stanza d’hotel vicina al bar” in “abiti intimi” e in “profondo stato di shock e di nausea”. Abad ha respinto ogni accusa, dicendo che non sarebbe stato capace di portarla nella stanza: Abad è affetto da una rara malattia, l’artrogriposi, che blocca le articolazioni e riduce la mobilità. “L’atto sessuale può avvenire soltanto con l’assistenza e la benevolenza della mia partner”, ha detto. Nel 2012, Abad fu il primo politico portatore di handicap eletto in Assemblée Nationale. Mediapart però, ha anche interpellato l’ex marito della donna, che ha confermato lo stato di choc nelle ore immediatamente successive all’incontro, e cinque persone con le quali la donna si era confidata.
L’altra presunta vittima è invece una ex militante centrista di 35 anni: afferma che ad inizio 2011, dopo aver incontrato Abad nel 2009 ed essere stata da lui “corteggiata attraverso sms”, lo avrebbe poi visto una sera a Parigi. Avrebbero avuto un rapporto sessuale che all’inizio era consenziente ma successivamente non più. Sarebbero intervenuti a quel punto atti di “non rispetto, di ingiunzione e di insistenza”. E in maniera costante e ripetuta avrebbe abusato della sua posizione di potere. La donna ha sporto denuncia per violenza sessuale, ma l’indagine è stata poi archiviata.
Abad, ex capogruppo dei Républicains in Assemblée Nationale, “contesta di aver esercitato qualunque forma di costrizione su una donna. Contesto ogni abuso di potere legato alle funzioni da me ricoperte. Le relazioni sessuali che posso aver avuto durante tutta la mia vita sono state sempre reciprocamente consenzienti”. E ha aggiunto: “Queste accuse riferiscono di atti o gesti che mi sarebbero semplicemente impossibili a causa del mio handicap”.
A far discutere è anche il fatto che le storie non fossero nuove all’interno del suo ex partito. Un dirigente del partito Les Républicains, interpellato da Mediapart, ha detto che “tutti conoscevano la storia” con la prima donna e che all’interno del gruppo addirittura era oggetto di scherzi. Chi ha parlato in chiaro è stata la segretaria generale dei Repubblicani Aurélien Pradié che ha detto come Abad avesse da “sempre” uno “strano comportamento” con le donne.
Interpellata in merito, la premier Elisabeth Borne ha detto oggi di aver scoperto l’esistenza di queste accuse su Mediapart: “Posso assicurarvi che se ci saranno nuovi elementi, se la giustizia fosse di nuovo investita del caso, ne trarremmo tutte le conseguenze”. Sulle violenze sessuali, ha aggiunto, “non c’è alcuna impunità”. Oggi è intervenuta anche la portavoce del governo francese, Olivia Gregoire, che ha affermato ci sarà “tolleranza zero” per la cattiva condotta sessuale da parte dei membri del nuovo governo del presidente francese Emmanuel Macron. Ma ha aggiunto che sarà la magistratura, e non la stampa, a decidere la verità.