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Will Smith rivela e il viaggio psichedelico premonitore: “Ho visto la mia carriera andare in fumo, tutti i miei soldi volare via e la mia casa distrutta”

Con il senno di poi, queste parole pronunciate da Will Smith nel nuovo talk "My next guest needs no introduction" di David Letterman hanno tutta l'aria di una profezia

“Ho bevuto e di solito ci vogliono circa 45 minuti per entrare nel mood. Ero li seduto e poco dopo ho visto la mia carriera andare in fumo, ho iniziato a vedere tutti i miei soldi volare via, ho visto la mia casa distrutta“. Con il senno di poi, queste parole pronunciate da Will Smith nel nuovo talk “My next guest needs no introduction” di David Letterman hanno tutta l’aria di una profezia. Quando l’intervista venne registrata lo scorso febbraio, infatti, ancora dovevano verificarsi i fatti della Notte degli Oscar, quando l’attore diede uno schiaffo in mondovisione a Chris Rock: ora che la puntata è stata mandata in onda, in molti ci stanno vedendo una sorta di “premonizione” per ciò che sarebbe accaduto da lì a poco.

Nel corso della chiacchierata con Letterman, Will Smith ha rivelato di essere un appassionato consumatore dell’ayahuasca, una liana che si trova nella foresta amazzonica con cui si prepara un decotto dagli effetti allucinogeni: bevendo questa sostanza naturale, l’attore fa dei viaggi psichedelici, come quello in cui ha avuto questa previsione. “All’improvviso ho sentito le urla di mia figlia, ho smesso di preoccuparmi dei miei beni, volevo solo arrivare a Willow. Ho smesso di preoccuparmi della mia casa, ho smesso di preoccuparmi della mia carriera”, ha raccontato l’attore. E ancora: “Sono davvero pronto a tuffarmi nel mio cuore in un modo che penso e spero possa essere gratificante e utile per la mia famiglia. Ma non puoi proteggere la tua famiglia in ogni momento, è un’idea semplicemente impossibile. La protezione e la sicurezza sono un’illusione. Devi imparare a convivere con la realtà che in qualsiasi momento, qualsiasi cosa può finire in un secondo“. E anche qui, sempre con il famoso senno di poi, l’aderenza alla realtà è quasi inquietante.