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Fedez: “Mi sto allenando per tornare sul palco ma tra il pubblico ci saranno anche i miei chirurghi. J-Ax? Il primo a sapere del tumore dopo la mia famiglia”

In un'intervista al Corriere della Sera, Fedez è tornato a parlare del tumore al pancreas che gli è stato asportato lo scorso marzo spiegando come ora si stia allenando per tornare sul palco: l'appuntamento è per il prossimo 28 giugno in piazza Duomo a Milano con il Love Mi, il concerto gratuito a scopo di beneficenza che sta organizzando con l'amico ritrovato J-Ax

di F. Q.

“L’operazione è andata bene, il tumore è stato preso in tempo e al 90% va tutto bene. Mi sono stati rimossi cistifellea, duodeno, una parte di pancreas e di intestino. Dall’esame istologico si è visto che non ci sono micro metastasi, motivo per cui non ho dovuto fare chemioterapia. Sono molto fortunato”. In un’intervista al Corriere della Sera, Fedez è tornato a parlare del tumore al pancreas che gli è stato asportato lo scorso marzo spiegando come ora si stia allenando per tornare sul palco: l’appuntamento è per il prossimo 28 giugno in piazza Duomo a Milano con il Love Mi, il concerto gratuito a scopo di beneficenza che sta organizzando con l’amico ritrovato J-Ax. “L’idea era collegare questo evento a un mio tour estivo – ha spiegato il cantante -. Purtroppo, dopo quello che è successo, non posso farlo. Mi concentrerò quindi su questa unica data, mi sto allenando per riuscire a stare sul palco… nel dubbio nel pubblico ci saranno anche i miei chirurghi… così che se dovesse servire. Fisicamente il problema è il fiato. Da poco ho partecipato al concerto di Tananai, cantando una sola canzone: è stata una gioia incredibile ma subito dopo avevo già il fiatone. Per il 28 giugno conto di essere pronto e carico”.

Con lui sul palco ci sarà proprio J-Ax e i due torneranno a cantare insieme dopo una rottura durata quasi 4 anni: “Per me è stato fondamentale averlo vicino. Il giorno in cui, dopo un normale controllo, hanno trovato la massa tumorale avevo appuntamento con lui, quindi è stato tra i primi a saperlo, dopo la mia famiglia. La prima volta che ci siamo parlati di nuovo (lui aveva anche bloccato il mio numero), siamo stati al telefono per sei ore, in cui abbiamo tirato fuori tutto. Ma i tempi erano maturi per andare oltre e concentrarci su quello che di bello c’era stato nella nostra amicizia”. A questo punto non poteva mancare un accenno a Fabio Rovazzi, altro collega con cui Fedez ha tagliato i ponti dopo un periodo di idillio: “In qualche modo un riavvicinamento c’è già stato: ci sono dei video in cui si vede che ci siamo incontrati a un concerto e ci siamo parlati un po’. In passato mi sono affezionato anche in maniera troppo morbosa – ha spiegato –. Mischiare lavoro e amicizia non è sempre saggio, infatti in questo caso, con Ale (J-Ax, ndr.) ci siamo riavvicinati non a caso lavorando a un progetto benefico e abbiamo deciso di non fare canzone insieme”.

Quindi Fedez ha parlato delle tante persone che lo ringraziano per l’esempio che ha dato con la positività con cui ha affrontato il cancro, confermando che quando si sentirà pronto ne parlerà meglio: “Ho bisogno di altro tempo ancora per elaborare. Per ragionare meglio su tutto quello che è stato. A tratti è facile dimenticare, io invece voglio tenere la finestra di questa esperienza aperta. Mi serve ancora tempo”. Intanto le sue priorità sono cambiate e al centro, neanche a dirlo, c’è la sua famiglia: “In realtà le mie priorità stavano cambiando da tempo. Riguardano di fatto l’attitudine con cui affronto la vita, è difficile da spiegare. Poi c’è stato il tumore: quando affronti delle esperienze di questo tipo ti accorgi che uno degli obiettivi che dopo ti dai è veder crescere i tuoi figli. Ecco, questa cosa ti dà uno spirito diverso”. Quindi ha concluso raccontando un aneddoto che vede protagonista il suo primogenito Leone, ormai una star sui social: Fedez ha raccontato che, quando ha provato a spiegargli che non esistono colori da femmina o da maschi, “mi sono reso conto che è stato lui a dare a me la lezione: mentre gli spiegavo che non ci sono colori specifici per le bambine ho realizzato che la camera di mia figlia è completamente rosa. Anche io non sono esente da questo genere di stereotipo e mio figlio me lo ha insegnato“.

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