“I negoziati devono iniziare nei prossimi due mesi prima che si creino tensioni difficili da superare: idealmente, la linea di divisione dovrebbe essere il ritorno allo status quo” precedente all’invasione russa del 24 febbraio. Così, nel suo intervento a Davos, Henry Kissinger ha suggerito che l’Ucraina deve essere disposta a concedere qualche territorio alla Russia, vedi la Crimea e le repubbliche separatiste del Donbass, per mettere fine alla guerra ed evitare una sua escalation.
E il discorso del 98enne ex segretario di Stato ha contenuto un forte monito a Stati Uniti ed Occidente ad evitare di farsi trascinare “dagli umori del momento” evitando di cercare un’imbarazzante sconfitta della Russia che potrebbe compromettere la stabilità a lungo termine dell’Europa. Per Kissinger è impellente trovare il modo i mettere fine nei tempi indicati: “Protrarre la guerra oltre questo limite non sarebbe più per la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la Russia”. “Spero che gli ucraini faranno corrispondere all’eroismo che hanno mostrato la saggezza“, ha detto ancora il campione della realpolitik americana, riferendosi alla necessità che Kiev riconosca lo “status quo ante” con la Russia che controlla formalmente la Crimea ed informalmente i territori di Luhansk e Donetsk
I ragionamenti di Kissinger riecheggiano quelli espressi un recente editoriale del New York Times in cui si afferma che gli ucraini devono essere pronti a “decisioni territoriali dolorose” per raggiungere la pace. L’editoriale del Times, ed oggi le parole di Kissinger, hanno immediatamente provocato la reazione di Kiev: “Qualsiasi concessione alla Russia non è la strada verso la pace, ma una guerra rimandata di diversi anni”, aveva detto dell’editoriale il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Mikhailo Podolyak, che oggi ha twittato una dura critica alle parole dell’anziano ex segretario di Stato. “E’ un bene che gli ucraini nelle trincee non abbiano il tempo di ascoltare i provocatori di panico di Davos: sono un po’ impegnati a difendere libertà e democrazia”, ha scritto pubblicando polemicamente una vecchia foto di Kissinger e Putin che si stringono la mano. Anche la deputata Inna Sovsun ha denunciato come “veramente vergognose” le parole di Kissinger: “E’ un peccato che l’ex segretario di Stato pensi che rinunciare a parte del territorio sovrano sia una via per la pace di qualsiasi Paese”, ha twitttato.