“Si esca dall’equivoco di chiamare “maggioritaria” la legge elettorale attuale. L’hanno fatta con la scusa secondo cui in questo modo si sa chi governa: nella stessa legislatura abbiamo avuto tre governi. E se non ci fosse stata la guerra, secondo me, ne avremmo avuti quattro”. È l’ironica osservazione con cui il deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, stronca il Rosatellum, nel corso della presentazione del libro “Elogio della Prima Repubblica” di Stefano Passigli. All’evento, tenutosi nella Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, ha partecipato anche l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che con Bersani ha toccato diversi temi, in primis quello relativo all’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.

Tranchant la posizione di Bersani sul ruolo europeo nella guerra: “Si può stare nella Nato con un profilo che tenga conto che siamo l’Europa. Qui il rischio è che la guerra si cronicizzi. E se si cronicizza, ragazzi, io non so come il famoso Occidente reggerà questa guerra, se non con delle divisioni profonde. L’Europa può rafforzarsi, ma, attenzione: può anche saltare e andare in mezzo a dei guai seri”.

Gli fa eco Prodi, che ribadisce la totale frammentarietà nell’Unione Europea: “Penso che questa unità europea provvidenziale sia assolutamente difficile da mantenere. Come mai non riusciamo ad avere nessuna unità nel campo delle sanzioni economiche contro la Russia? Perché siamo profondamente divisi negli interessi. Finché c’è da stabilire che in Ucraina c’è un’invasione e che i suoi confini non si toccano, siamo tutti uniti. Ma per il resto siamo di fronte a un problema serissimo di divisioni. In Europa non abbiamo nessun momento di solidarietà. E poi siamo sinceri: in questi giorni in modo furbesco ci rifugiamo dietro quel matto di Orban che non chiude al petrolio russo, altrimenti il suo costo va a 5 volte il prezzo di oggi. Ma vi rendete conto a che punto siamo messi?”.

L’ex presidente del Consiglio chiosa: “In Occidente siamo tutti contenti perché in modo unanime si è detto che l’Ucraina è vittima di un assedio. Poi andiamo a fare i conti e scopriamo che il 62% della popolazione mondiale è contrario alla condanna dell’invasione russa dell’Ucraina. Ma vogliamo davvero andare verso un mondo di Paesi proletari e di Paesi non proletari che si combattono gli uni contro gli altri? Basta leggere l’intervista rilasciata da Henry Kissinger due settimane fa – conclude – Qui abbiamo messo insieme la Cina e la Russia, creando un blocco contro il resto del mondo. Ma non c’era la possibilità di distinguerle un po’ e di giocare sulle loro differenze? Noi purtroppo siamo vittime di una dottrina che in questo momento è peggio di quella del muro. Stiamo andando verso lo slogan ‘proletari di tutto il mondo unitevi contro i capitalisti di tutto il mondo’. Bella figura, eh”.

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