Secondo l’Ufficio federale di previdenza sociale i Burgertest sono costati a fine aprile circa 10,3 miliardi di euro. Ora si scopre la prassi, diffusa, di falsificare il numero di accessi per ottenere i rimborsi: 11,50 euro per ogni tampone eseguito. Le indagini hanno evidenziato la falsificazione dei numeri e pure del loro valore statistico nel controllo della pandemia
Truffe per quasi un miliardo e mezzo di euro sui test Covid-19. 380 indagini in corso solo a Berlino. In Germania ogni cittadino ha diritto a un test veloce gratuito alla settimana nei centri mobili. I Bürgertest, secondo l’Ufficio federale di previdenza sociale sono costati a fine aprile circa 10,3 miliardi di euro. Per ogni test il centro riceve dallo Stato 11,50 euro di rimborso, ma molti in realtà non esistono, oppure i costi per il materiale sono triplicati artificiosamente. Un giro d’affari enorme, tanto più che gli indennizzi in precedenza erano più elevati e fino a giugno 2021 per quelli eseguiti sotto controllo medico erano previsti 3 euro di più di rimborso.
Consorzio MediCan – Nel maggio 2021 i media tedeschi avevano denunciato il caso del consorzio MediCan che era attivo ufficialmente con 54 centri su tutto il territorio nazionale. Nel processo aperto il 2 dicembre a Bochum martedì si è delineato un patteggiamento, in cambio di piena ammissione di responsabilità, all’udienza tra una settimana. Il gestore, accusato di 25 milioni di euro di danni allo Stato, sconterà una pena non oltre i 6 anni e mezzo.
Viktoria Höhenbergering Testzentrum – Emerge ora il caso analogo del centro presso lo stadio del Viktoria di Colonia, una delle 712 partecipazioni dello sponsor principale della squadra di terza serie Franz-Josef Wernze. All’Ufficio della Sanità cittadino erano già apparse anomalie nell’ottobre dell’anno scorso, e un mese fa era stata rinnovata la richiesta di controlli all’Associazione Casse Mutua del Land. Arnd Henze, Thilko Gläßgen e Markus Grill di WDR e NDR, hanno rivelato che, mentre da un’osservazione sul posto il 13 maggio erano risultate 52 persone a piedi e 101 auto, il centro ha dichiarato al Ministero della Sanità a Düsseldorf di aver fatto 2.670 test. Lo stesso il 16 maggio: 55 persone e 123 auto sono diventati al Ministero 2.186 esami. Oltre a tutto mentre la media di persone infette rilevata in altre strutture nel Land è circa del 5% giornaliero, al Viktoria Höhenbergering Testzentrum il tasso scendeva a un incredibile 0,2% o persino meno. Confrontato coi dati il giorno dopo il centro ha dichiarato al Ministero solo 230 test; ma in tutto l’anno erano già stati oltre 234.000 con incassi per circa 2,8 milioni di euro.
AP Haus und Grund Verwaltungsgesellschaft di Colonia – Nel febbraio 2021, in piena ondata Omicron, la AP Haus und Grund Verwaltungsgesellschaft di Colonia su oltre 30.000 test in un mese non aveva trovato nessun contagiato. Assolutamente implausibile: i test veloci hanno un tasso di falsi positivi almeno dello 0,3%, cioè ogni 1000 esami perlomeno 3 avrebbero dovuto essere positivi. I reporter di Süddeutsche Zeitung, WDR e NDR, il 19 febbraio avevano contato meno di 300 ingressi, mentre i gestori avevano denunciato al Ministero 3.723 esami. Anche a voler credere al titolare che il totale coprisse anche altri centri della AP Assistenzprofis, l’illecito contabile resta.
Carenze strutturali nel meccanismo di controllo – Le Associazioni Casse Mutua hanno l’obbligo di informare di sospetti la Procura, ma godono esse stesse del gran numero di test potendo trattenere il 3,5% delle spese di gestione e controllo, e non sono ovviamente invogliate ad andare a fondo. Raramente denunciano, si palleggiano le responsabilità dei pochi accertamenti con gli Uffici di Sanità che hanno sviluppato con ritardo prassi di verifica di coerenza dei risultati. A fronte delle centinaia di fascicoli aperti a Berlino, secondo quanto citano Henze, Gläßgen e Grill, l’Associazione della capitale non ha fatto alcuna segnalazione. Evidente indice di insufficienza dei meccanismi di controllo, anche se sono stati introdotti delega individuale e verifica di qualità dell’Autorità sanitaria per ciascun centro, e l’obbligo per quest’ultimo di iscrizione a una piattaforma digitale.