Sono stati gli stessi cantanti ad annunciare al Corriere della Sera la volontà di sciogliere definitivamente il gruppo: "È come per gli atleti, a un certo punto bisogna saper dire basta. Anche per tenere vivo un mito, se no rischi che s’incrini tutto. Rimarranno gli album e le canzoni che abbiamo pubblicato", hanno spiegato
“Siamo così carichi e vogliosi di lasciare il ricordo più bello possibile a tutti che stiamo suonando come non abbiamo mai suonato”. A dirlo, alla vigilia del concerto all’Alcatraz di Milano, sono Piero Pelù e Ghigo Renzulli, i due rimasti nella band dei Litfiba. Rimasti, ancora per poco: lo storico gruppo nato nel 1980 ha infatti le ore contate. Sono stati gli stessi cantanti ad annunciare al Corriere della Sera la volontà di sciogliere definitivamente il gruppo: “È come per gli atleti, a un certo punto bisogna saper dire basta. Anche per tenere vivo un mito, se no rischi che s’incrini tutto. Rimarranno gli album e le canzoni che abbiamo pubblicato”, hanno spiegato.
Un addio che sarà celebrato in grande stile in quest’ultima tournée che li sta portando in giro per l’Italia con una scaletta che raccoglie tutti i grandi successi della band di questi 42 anni, dai classici come “Proibito”, “Spirito”, “Fata Morgana, “Il mio corpo che cambia” a brani più che mai attuali nelle tematiche come “Eroi nel vento” (’85) e “Sparami” (’97). “Temi da sempre presenti nella nostra musica, non a caso il nostro EP d’esordio del 1982 si chiamava ‘Guerra’ – ha commentato Piero Pelù -. Ciò che sta avvenendo in Ucraina dimostra quanto l’essere umano possa essere idiota o criminale e che i signori della guerra sanno che innestare un seme d’odio tra i popoli può far nascere una futura macchina per fare soldi. Come canto in ‘L’impossibile’ sarebbe meglio se, anziché costruirli, i cannoni se li fumassero. A inizio concerto indico le quattro “X” che nella scenografia simboleggiano i nostri 40 anni (più 2, causa pandemia) di attività e dico che sono ben più potenti di tutte le Z sui carri armati di Putin. Perché il rock’n’roll ha ormai 70 anni e andrà avanti, mentre Putin è destinato a scomparire. E sì, resterà nei libri di storia, ma come Hitler”.