Cultura

Lo Scaffale dei Libri, la nostra rubrica letteraria: diamo i voti a “Paradais” di Melchor, “Fine dei giochi” di Gucci, “Terrarossa” di Genisi e Crossroads di Franzen

di Davide Turrini e Ilaria Mauri

“Sebbene facesse la commedia per sottrarsi, Lolita non si sarebbe persa quell’appuntamento familiare per niente al mondo. […] Vide chili e chili di pomodori maturi immersi in grandi mastelli di plastica celeste, colmi d’acqua fino all’orlo. Poco più in là, sotto una tettoia di cannicciato, altrettanti pomodori giacevano stesi su vecchie lenzuola di lino immacolato, in attesa di essere sciacquati”. Sono i pomodori, e la loro trasformazione in salsa e altre conserve, a scandire i tempi di questa nuova indagine della commissaria Lolita Lobosco. Il frutto per eccellenza della terra, rosso come la terra di Puglia e come il sangue sputato da chi in quei campi troppo spesso trova la morte. In Terrarossa (Sonzogno, 2022), il nuovo romanzo di Gabriella Genisi, la purezza sublime dell’antica tradizione della salsa tramandata di madre in figlia si scontra con gli orrori del caporalato, la schiavitù del Terzo Millennio che serpeggia nelle nostre campagne. Proprio il 2 di agosto, mentre inizia a pregustarsi le ferie, ecco che arriva la chiamata di Marietta, la sua amica del cuore, che l’avvisa tutta trafelata dell’omicidio dell’innovativa imprenditrice agricola Suni Digioia implorandola di tornare in città ed occuparsi del caso. Lolita sbotta, tentenna, ma poi piano piano abbandona la ritrosia, sostituisce il prendisole con i jeans e torna in una Bari arroventata dal sole agostano. Non solo perché non sa resistere al richiamo di un caso da risolvere, ma anche perché quel caso è arrivato in un momento particolare, nel pieno della sua ennesima crisi con Caruso, il suo compagno imprendibile come uccel di bosco e per questo capace di attrarla come una lanterna con le zanzare. E così quest’indagine così intricata e dolorosa è quasi catartica per Lolì che, dopo essersi fatta carico della sofferenza di questi uomini trattati come bestie, vuole solo correre tra le braccia dell’amato e dimenticare per un attimo la miseria umana. Ancora una volta, con la delicata maestria di cui è capace la sua penna, Gabriella Genisi intesse una trama intrigante per gli amanti del giallo, capace di tenere con il fiato sospeso fino all’ultima pagina e, al contempo, far riflettere su temi di stringente attualità puntualmente silenziati dai media come, appunto, la piaga del caporalato. Con il suo stile diretto e tagliente al tempo stesso, l’autrice costruisce la trama attorno a due figure cardine, due donne: una è la commissaria Lobosco in tacco a spillo Louboutin e l’altra è la vittima, Suni Digioia, uccisa proprio per le sue battaglie. Neanche a dirlo, non vediamo l’ora di vedere questa storia in tv: con Luisa Ranieri ormai nell’immaginario imposta come il volto di Lolita. Voto: 9

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