Calcio

“Maria Sole Ferrieri Caputi sarà la prima donna ad arbitrare in Serie A”: i retroscena dell’incontro dell’Aia

Trentaduenne, nata a Livorno, è già stata la prima donna ad arbitrare una squadra del massimo campionato in occasione della partita Cagliari-Cittadella dei sedicesimi di Coppa Italia. A distanza di pochi giorni dall'annuncio della selezione di tre donne arbitro per i mondiali di Qatar 2022, ora la svolta anche nel massimo campionato italiano. Il presidente dell'Aia: "La scelta sarà per merito e non un privilegio"

A distanza di pochi giorni dalla selezione di tre donne arbitro per i mondiali di Qatar 2022 – la francese Stephanie Frappart, la ruandese Salima Mukansanga e la giapponese Yoshimi Yamashita – si pensa alla prima arbitro donna in Serie A: l’indiziata principale è Maria Sole Ferrieri Caputi, 32enne nata a Livorno. “La scelta sarà per merito e non un privilegio”, ha detto il presidente dell’Aia Alfredo Trentalange martedì, in occasione dell’incontro che si è tenuto a Coverciano per fare un bilancio sulla stagione conclusa. Per la prossima stagione, che inizia a metà agosto, Trentalange avrà probabilmente un arbitro donna nel mazzo.

Ferrieri Caputi aveva già segnato una svolta storica lo scorso dicembre, quando è diventata la prima donna ad arbitrare una squadra del massimo campionato in occasione della partita Cagliari-Cittadella dei sedicesimi di Coppa Italia. “Non chiamatemi arbitra, ma arbitro”, aveva detto in un’intervista al Corriere della Sera. “Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro – aveva spiegato Ferrieri Caputi – Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità”.

“Il mondo degli arbitri ha bisogno di belle storie”, ha detto a Coverciano Trentalange, sottolineando come ci sia una “crisi di vocazione” sempre più grande nel mondo degli arbitri. “Avanti di questo passo, chi dirigerà le partite?”, si è chiesto. Negli ultimi anni, ha ricordato il Corriere, 4mila giovani arbitri hanno lasciato la professione, a testimonianza di come si tratti di un tema sempre più attuale.