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Mauro Corona contro Chiara Nasti e Mattia Zaccagni: “Il loro bambino dovrebbe essere tutelato, mi sembra un insulto esporlo ad un gloria che non sa di avere”

Il party gender organizzato dai due allo stadio Olimpico di Roma è finito nel "mirino" dell'opiniosta di Cartabianca

di Giuseppe Candela

Il calciatore della Lazio Mattia Zaccagni e l’influencer Chiara Nasti hanno affittato l’intero stadio Olimpico di Roma per svelare il sesso del loro bambino, scritte sul maxi-schermo, coriandoli colorati con parenti e amici a bordo campo. Il party gender reveal è finito nel mirino anche di Mauro Corona: “È stata una cafonata, ma cafonata non è l’aggettivo giusto. Innanzitutto il nascituro dovrebbe essere tutelato. Passerà alla storia come bambino privilegiato per il quale i genitori hanno affittato lo stadio”, le parole dello scrittore a “CartaBianca“. “Lo prenderanno anche in giro: ‘io non avevo neanche la merenda…’. Ci vorrebbe una tutela, essere genitori non comporta di fare quello che si vuole dei figli e del nascituro”, ha aggiunto stuzzicato dalla padrona di casa Bianca Berlinguer.

L’evento aveva suscitato numerose reazioni sui social, soprattutto prese in giro a cui la Nasti aveva replicato a modo suo: “La verità è che voi non avete mai visto una cosa simile. Disprezzare perché non potete avere lo stesso vi rende così piccoli che neanche potete immaginare”. In realtà l’idea non si può definire inedita, nel 2020 il calciatore Raul Jimenez e la compagna Daniela Basso avevano organizzato lo stesso party al Molineux Stadium in Inghilterra. Lo scorso agosto qualcosa di simile era stato organizzato dal calciatore ucraino Oleksandr Zinčenko e dalla moglie Vlada Shcheglova.

“Forse parlo per invidia – ha proseguito Corona su Rai3 – io sono nato per strada su un carretto di legno. Mi sembra un insulto a questo bambino, esporlo ad una gloria e ad una fama che non sa nemmeno di avere. Bisogna tutelare i bambini, perché se i genitori sono bislacchi, e uso un aggettivo tenero, non ne devono rispondere i figli”.

Scherzando sul finale con la Berlinguer: “I bambini sono neve fresca. Su quella neve i genitori lasciano impronte su cui i loro figli metteranno i piedini. Se le tracce non sono buone, questi bambini andranno nel baratro. Come si fa l’influencer? Voglio farlo anch’io! Io, Bianchina, l’ho influenzata?”.

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