La procura di Milano ha chiesto 6 anni per Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby ter al termine del secondo giorno di requisitoria del processo che vede imputati l’ex premier e altri 28 imputati, tra cui una ventina di cosiddette ex Olgettine, ex ospiti alle serate di Arcore che sarebbero state pagate, per l’accusa, per dire il falso nei processi sul caso di Karima El Mahroug, l’allora 18enne marocchina, ospite tra le altre della residenza dell’ex presidente del Consiglio quando era ancora minorenne. Il leader di Forza Italia, processato per concussione e prostituzione minorile, è stato assolto in via definitiva per quei reati (leggi le motivazioni). Da quel procedimento è nato il fascicolo sulla ipotizzata corruzione delle ragazze presenti alle feste – compresa Ruby – perché sostenessero la versione delle “cene eleganti”. Per la giovane la procura ha sollecitato una pena a 5 anni.
La procuratrice aggiunta, Tiziana Siciliano, e il pm, Luca Gaglio, hanno in totale chiesto 28 condanne. Tra le richieste quella di condannare Maria Rosaria Rossi, senatrice ed ex fedelissima del Cavaliere, a 1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza. Accusa contestata anche al giornalista Carlo Rossella per il quale sono stati chiesti 2 anni. Chieste condanne fino a 5 anni per venti ragazze, ex ospiti delle serate di Arcore, il cui silenzio sarebbe stato comprato dall’ex premier. Chiesti 6 anni e 6 mesi per Luca Risso. Da assolvere, per i pm, solo Luca Pedrini. L’accusa ha chiesto la confisca di 5 milioni di euro a Ruby e 10 per l’ex premier. In totale la l’accusa ha chiesto la confisca di 22 milioni di euro: ci sono anche quelle per un totale di circa 2,7 milioni di euro a carico della ventina di ragazze, ex ospiti delle serate ad Arcore. I pm hanno anche chiesto di confiscare quattro immobili, tra cui le due ville da un milione di euro a Bernareggio, nel Milanese, messe a disposizione di Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli da parte dell’ex premier. I pm hanno chiesto anche ai giudici di applicare con la sentenza sequestri preventivi su tutte le somme e i beni che hanno chiesto di confiscare.
Ruby e la compulsione a spendere – Karima El Mahroug ovvero Ruby Rubacuori fu pagata dal leader di Forza Itala. La 18enne marocchina, spacciata per la nipote dell’ex presidente egiziano Mubarak, spendeva “centinaia di migliaia di euro che … le venivano consegnate, tramite il suo legale Luca Giuliante, da Berlusconi; lei più di così non poteva spendere, più di così c’era solo buttare i soldi dalla finestra. Soffre in quel periodo di una vera e propria compulsione a spendere”. Il pm Luca Gaglio ha ricordato molte delle prove già agli atti sul ritmo di spesa di Ruby tra cui “i taxi da Genova a Milano, ristoranti e gli alberghi di lusso, dove spendeva anche 1.400 euro in una notte, gli champagne più costosi anche con le scritte fluorescenti”. In quel periodo Karima El Mahroug, secondo il pm, “è come le persone che vincono la lotteria e prima spendono, spendono, poi arriva la depressione e anche il rischio suicidio è alto. Karima era inaffidabile – ha detto ancora Gaglio – e il progetto era non farla testimoniare ed è stata fatta volare via per non farla testimoniare”. In particolare, tra dicembre 2012 e gennaio 2013, quando avrebbe dovuto deporre nel processo Ruby 1 (Berlusconi fu poi assolto in via definitiva). Ruby, ha spiegato il pm, “si incontrò con Maria Rosaria Rossi”, senatrice, ex fedelissima del Cavaliere e imputata anche lei, “e ricevette i soldi per andare in Messico“, assieme all’allora fidanzato, anche lui imputato Luca Risso, che il 30 marzo scorso in aula ha detto di non aver mai ricevuto soldi né da Berlusconi né dall’ex compagna.
“Alle Olgettine garantito reddito e alloggio” – C’è poi il capitolo delle Olgettine. “A queste ragazze è stato assicurato che sarebbero state a posto sia come reddito, con un mensile da 2.500 euro, che per un tetto, una casa, un alloggio – ha affermato il pm – Ci sono elementi e prove che dimostrano che già dal 2011“, prima che le giovani andassero a testimoniare in aula, “esisteva un accordo corruttivo” tra l’ex premier e le ragazze “volto ad ottenere le false testimonianze di tutte le testimoni dei Ruby 1 e 2”. Le giovani venivano “pagate anche per rendere interviste ai media non diverse da quelle in tribunale”. “Vi è stato un accordo per le false testimonianze e si deve comprendere nel pacchetto anche la soluzione aggiuntiva di non rilasciare interviste ai media in senso contrario a quelle rese davanti ai giudici”. La tesi difensiva, invece, è che le ragazze fossero state risarcite per la loro reputazione compromessa dopo lo scandalo delle serate a Villa San Martino. Per la Procura, invece, l’accordo corruttivo fu stretto “embrionalmente” nel gennaio 2011 con l’ormai nota riunione ad Arcore tra Berlusconi, i suoi legali e le ragazze, dopo le perquisizioni dei pm per il caso Ruby 1. Gaglio ha ricordato anche che “alcune di queste imputate avevano l’aspettativa di ricevere un alloggio in proprietà” e non in affitto e ha ricordato il ‘pressing’ delle giovani che andavano ad Arcore, davanti alla villa dell’ex premier, e telefonavano al ragioniere di fiducia del Cavaliere, il ragioniere Giuseppe Spinelli per avere soldi.
La DIFESA – “Non sono sorpreso, questo è un processo dove la Procura da anni continua con questa impostazione accusatoria e noi abbiamo argomenti solidi per arrivare all’assoluzione, il reato non c’è, tutto quello che è stato fatto oggetto di contestazione è smentibile” ha detto l’avvocato Federico Cecconi, legale di Berlusconi, ai cronisti dopo la richiesta di condanna. La sentenza arriverà non prima di settembre.