Si chiamava Salvador Ramos, aveva 18 anni ed era stato un ex allievo della Robb Elementary School di Uvalde, la scuola in cui ieri ha ucciso 21 persone, di cui 19 bambini e 2 adulti. Una strage compiuta utilizzando due fucili semiautomatici comprati non appena ha compiuto 18 anni. Secondo gli amici e i parenti, citati dal Washington Post, il ragazzo ha vissuto un’infanzia travagliata. È stato vittima di atti di bullismo per la sua balbuzie e un pronunciato sigmatismo (“s” moscia). “Veniva preso di mira dai suoi coetanei in classe, sui social network e per strada, ma era un ragazzo timido e simpatico. Aveva solo bisogno di uscire dal suo guscio”, ha raccontato al quotidiano americano Stephen Garcia – migliore amico di Ramos in passato – aggiungendo che una volta il 18enne, dopo aver pubblicato una foto che lo ritraeva truccato con un eyeliner nero, fu insultato pesantemente sul web.
E proprio sul web si è consumata la sua vendetta. Poche ore prima di aprire il fuoco contro sua nonna e poi contro gli alunni della Robb Elementary School, ha infatti postato su Instagram un inquietante messaggio: “Sto per farlo”, ha scritto senza precisare altro. “Ho un piccolo segreto, voglio dirtelo”, ha detto ancora il ragazzo nei messaggi indirizzati a una ragazza che afferma di non conoscere Ramos e di non sapere perché qualche giorno prima della strage l’aveva taggata su una foto in cui mostrava i fucili acquistati e aveva iniziato a mandarle messaggi. “Che cosa c’entro io con i tuoi fucili, sono confusa”, aveva replicato la ragazza che dice di non vivere in Texas. “Devi essermi grata che ti ho taggato”, era stata la risposta di Ramos. “L’unica ragione per cui gli ho risposto è perché avevo paura di lui e volevo almeno cercare di convincerlo a non commettere un crimine, ma non sapevo”, ha scritto su Instagram la ragazza postando gli screenshot della chat sul suo account che ora è privato, secondo quanto riporta la Cnn.
Il trasferimento di Garcia in un’altra città del Texas, peggiorò lo stato d’animo di Ramos, che da quel momento in poi – spiega l’amico – “ha iniziato a essere una persona diversa“. Il mutamento psicologico si rifletteva in quello esteriore: vestiti neri, stivali militari e capelli più lunghi del solito. I compagni di classe della scuola superiore hanno dichiarato che il ragazzo, in passato, aveva saltato molte lezioni.
Si era trasferito nella casa della nonna – 66enne ora in gravi condizioni dopo che Ramos le ha sparato – qualche mese fa. Prima abitava in Hood Street, con la madre. A quanto pare, il rapporto tra i due non era idilliaco. Ruben Flores, 41 anni, ha abitato a lungo vicino la loro casa, e ha spiegato di aver assistito spesso ai loro litigi. Scontri acuiti anche dai problemi di droga della madre. Che ha parlato ore dopo l’accaduto in un’intervista al Daily Mail: “Non era un violento. Sono sorpresa di quello che ha fatto. Era un ragazzo solitario che non aveva molti amici”. Ma smentisce che i loro rapporti fossero tesi: “Avevamo un buon rapporto”.
Ramos lavorava da Wendy’s, catena di fast food americana vicino al luogo della strage e aveva acquistato le armi il giorno del suo diciottesimo compleanno in un negozio nella contea di Uvalde. Gli stessi che compaiono in una foto postata venerdì, 20 maggio, sul suo profilo Instagram.
Mondo
Salvador Ramos, chi è il killer della scuola in Texas: i fucili comprati per il suo 18esimo e il messaggio su Instagram prima di agire
Si chiamava Salvador Ramos, aveva 18 anni ed era stato un ex allievo della Robb Elementary School di Uvalde, la scuola in cui ieri ha ucciso 21 persone, di cui 18 bambini e tre adulti
Si chiamava Salvador Ramos, aveva 18 anni ed era stato un ex allievo della Robb Elementary School di Uvalde, la scuola in cui ieri ha ucciso 21 persone, di cui 19 bambini e 2 adulti. Una strage compiuta utilizzando due fucili semiautomatici comprati non appena ha compiuto 18 anni. Secondo gli amici e i parenti, citati dal Washington Post, il ragazzo ha vissuto un’infanzia travagliata. È stato vittima di atti di bullismo per la sua balbuzie e un pronunciato sigmatismo (“s” moscia). “Veniva preso di mira dai suoi coetanei in classe, sui social network e per strada, ma era un ragazzo timido e simpatico. Aveva solo bisogno di uscire dal suo guscio”, ha raccontato al quotidiano americano Stephen Garcia – migliore amico di Ramos in passato – aggiungendo che una volta il 18enne, dopo aver pubblicato una foto che lo ritraeva truccato con un eyeliner nero, fu insultato pesantemente sul web.
E proprio sul web si è consumata la sua vendetta. Poche ore prima di aprire il fuoco contro sua nonna e poi contro gli alunni della Robb Elementary School, ha infatti postato su Instagram un inquietante messaggio: “Sto per farlo”, ha scritto senza precisare altro. “Ho un piccolo segreto, voglio dirtelo”, ha detto ancora il ragazzo nei messaggi indirizzati a una ragazza che afferma di non conoscere Ramos e di non sapere perché qualche giorno prima della strage l’aveva taggata su una foto in cui mostrava i fucili acquistati e aveva iniziato a mandarle messaggi. “Che cosa c’entro io con i tuoi fucili, sono confusa”, aveva replicato la ragazza che dice di non vivere in Texas. “Devi essermi grata che ti ho taggato”, era stata la risposta di Ramos. “L’unica ragione per cui gli ho risposto è perché avevo paura di lui e volevo almeno cercare di convincerlo a non commettere un crimine, ma non sapevo”, ha scritto su Instagram la ragazza postando gli screenshot della chat sul suo account che ora è privato, secondo quanto riporta la Cnn.
Il trasferimento di Garcia in un’altra città del Texas, peggiorò lo stato d’animo di Ramos, che da quel momento in poi – spiega l’amico – “ha iniziato a essere una persona diversa“. Il mutamento psicologico si rifletteva in quello esteriore: vestiti neri, stivali militari e capelli più lunghi del solito. I compagni di classe della scuola superiore hanno dichiarato che il ragazzo, in passato, aveva saltato molte lezioni.
Si era trasferito nella casa della nonna – 66enne ora in gravi condizioni dopo che Ramos le ha sparato – qualche mese fa. Prima abitava in Hood Street, con la madre. A quanto pare, il rapporto tra i due non era idilliaco. Ruben Flores, 41 anni, ha abitato a lungo vicino la loro casa, e ha spiegato di aver assistito spesso ai loro litigi. Scontri acuiti anche dai problemi di droga della madre. Che ha parlato ore dopo l’accaduto in un’intervista al Daily Mail: “Non era un violento. Sono sorpresa di quello che ha fatto. Era un ragazzo solitario che non aveva molti amici”. Ma smentisce che i loro rapporti fossero tesi: “Avevamo un buon rapporto”.
Ramos lavorava da Wendy’s, catena di fast food americana vicino al luogo della strage e aveva acquistato le armi il giorno del suo diciottesimo compleanno in un negozio nella contea di Uvalde. Gli stessi che compaiono in una foto postata venerdì, 20 maggio, sul suo profilo Instagram.
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Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 alle ore 15.30 si svolgeranno le commemorazioni dell'Ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci. Poi il primo punto all'ordine del giorno è la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè.
(Adnkronos) - La sede opportuna, ha sottolineato Ciriani, "è il Copasir che è un organo del Parlamento e non del governo, ed è presieduto da un componente delle opposizioni. E' quella la sede in cui il governo fornisce tutte le informazioni del caso: oggi è stato audito Valensise, la settimana scorsa Caravelli e la prossima settimana sarà audito Frattasi. Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
E anche sulla richiesta delle opposizioni di sapere se Paragon sia stato utilizzato dalla polizia penitenziaria, Ciriani ribadisce che saranno date "riposte nelle sedi opportune. C'e' un luogo in cui dare risposte e un altro luogo in cui non si possono dare, ma questo è la legge a disporlo, non è il governo". Infine viste le proteste dei gruppi più piccoli che non sono rappresentati nel Copasir, Ciriani ha ricordato che "è la legge che lo prevede, non dipende dal governo".
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Martedì 25 al mattino si terrà discussione generale sulla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo della Camera.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - La conferenza dei capigruppo ha stabilito che domani dalle 18 votazione si svolgerà la chiama per la fiducia sul dl Milleproroghe. Le dichiarazioni di voto inizieranno alle 16 e 20. Il voto finale sul provvedimento è previsto per giovedì.
Roma, 18 feb. (Adnkronos) - Le opposizioni protestano con il governo e con il presidente della Camera Lorenzo Fontana sulla mancata interrogazione al question time sul caso Paragon. "Il governo si sottrae al confronto con il Parlamento. Siamo totalmente insoddisfatti sulle motivazioni apportate dal ministro Ciriani" che ha ribadito come il governo ritenga "non divulgabili" le informazioni sul caso, ha detto la presidente dei deputati Pd, Chiara Braga, al termine della capigruppo a Montecitorio. "E abbiamo chiesto anche al presidente Fontana di rivalutare la sua scelta".
"Il governo ha avuto l'atteggiamento di chi è stato preso con le mani nella marmellata: tutti hanno parlato, ma ora che abbiamo chiesto se lo spyware fosse utilizzato dalla polizia penitenziaria scatta il segreto...", osserva il capogruppo di Iv, Davide Faraone. Per Riccardo Magi di Più Europa si tratta "di un altro colpo alle prerogative del Parlamento. Si toglie forza a uno dei pochissimi strumenti che si hanno per ottenere risposte dal governo".
Roma, 18 (Adnkronos) - "Si tratta di informazioni non divulgabili" e come tali "possono essere divulgate solo nelle sedi opportune" come il Copasir. Lo ha detto il ministro Luca Ciriani al termine della capigruppo alla Camera a proposito delle interrogazioni al governo da parte delle opposizioni sul caso Paragon. "Da parte del governo non c'è alcun volontà di non dare informazioni, ma di darle nelle sedi opportune".
Milano, 18 feb. (Adnkronos) - "Sono molto sollevato per la decisione del giudice Iannelli che ha escluso la richiesta di arresti domiciliari a mio carico. Ciò mi permette di proseguire il mio lavoro di architetto e anche di portare a termine l’incarico di presidente di Triennale e di docente del Politecnico di Milano". Lo afferma Stefano Boeri dopo la decisione del gip di Milano che ha disposto un'interdittiva che gli vieta per un anno di far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici.
L'archistar è indagato insieme a Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura. "Ribadisco la mia piena fiducia nel lavoro della magistratura e non vedo l’ora di poter chiarire ulteriormente la mia posizione. Non nascondo però la mia inquietudine per tutto quello che ho subito in queste settimane e per i danni irreversibili generati alla mia vita privata e professionale" conclude Boeri in una nota.