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Strage in Texas, Papa Francesco: “Ho il cuore affranto”. La rabbia di Obama: “Il nostro paese paralizzato dalla lobby delle armi”

Barack Obama, presidente durante la strage di Sandy Hook del 2012. "Io e Michelle siamo a fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati. Il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi"

L’America e non solo sotto shock per la strage alla scuola elementare di Uvalde, in Texas. Diciannove bambini e due adulti, di cui un insegnante, sono stati uccisi a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos. Un massacro che allunga la striscia di sangue negli Stati Uniti dove ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno. “Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. È tempo di dire basta – ha detto papa Francesco in un appello al termine dell’udienza generale – al traffico indiscriminato delle armi! Impegniamoci tutti perché tragedie così non possano più accadere”

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, denuncia la strage “atroce” alla Robb Elementary. “Il segretario generale è profondamente scioccato e rattristato per l’atroce sparatoria – ha fatto sapere il portavoce, Stéphane Dujarric – È particolarmente straziante che la maggior parte delle vittime siano bambini”. Da Guterres, “le più sentite condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime e all’intera comunità”.

Evidentemente scosso e con le lacrime agli occhi, Joe Biden si è rivolto agli americani e al Congresso e chiede un’azione sulle armi. “Possiamo e dobbiamo fare di più. È il momento di trasformare il dolore in azione” e di affrontare la lobby delle armi, afferma Biden appena rientrato dal suo viaggio in Asia e con a fianco la First Lady Jill Biden vestita tutta di nero. Parlando dell’ennesimo “massacro” il presidente si definisce “stanco e arrabbiato” e si rivolge direttamente agi americani: “Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l’amor del cielo dov’è la nostra spina dorsale?”.

Parole pesanti arrivano anche da Barack Obama, presidente durante la strage di Sandy Hook del 2012. “Io e Michelle siamo a fianco delle famiglie di Uvalde. Ma siamo anche arrabbiati”: sono passati dieci anni da Newtown e “il nostro Paese è paralizzato non dalla paura, ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie. È scaduto il tempo per agire, per qualsiasi tipo di azione”.