Musica

Vasco Rossi a Milano, noi c’eravamo e vi raccontiamo com’è andata. Il saluto finale commuove: “Un saluto a quelli che se ne sono andati prima del tempo e sono ancora con noi”

Il rocker, dopo la prima tappa a Trento, torna nella città simbolo dei suoi tour, Milano. L'appuntamento era all'Ippodromo, poco distante dallo Stadio San Siro che ha sempre riempito dal lontano 10 luglio 1990. Un rapporto speciale quello tra Vasco e il pubblico milanese. Ad applaudire l'artista, tra i fan, c'erano anche Rkomi, Diodato, Tananai, Ultimo, Aurora Ramazzotti e Maddalena Corvaglia

di Andrea Conti

Finalmente” sussurra Vasco Rossi tra una canzone e l’altra. Un sollievo dopo tre anni di astinenza live dal lontano giugno 2019. L’artista è felice e lo si vede dal sorriso stampato in faccia per due ore e mezza di concerto. Si rinnova così il legame speciale tra il rocker e il pubblico milanese all’Ippodromo Snai La Maura, dove sono accorsi 80mila fan. Poco distante dalla location ‘La Scala della musica’, lo Stadio San Siro, riempito ad ogni tappa del tour sin dal lontano debutto del 10 luglio 1990. I fan si sono ritrovati già alle otto del mattino per l’apertura del foyer per poi accedere allo spazio dell’immenso Ippodromo alle 11 del mattino. Una folle corsa per la prima transenna e occupare i posti migliori. Un veloce temporale attorno alle 18, che ha creato il fango sotto i piedi, non ha scoraggiato i presenti che erano da ore già carichi “vivi, sani e lucidi”, uniti da un unico coro: “Vasco sei il re della città”. Un popolo di qualsiasi età, c’erano anche famiglie con bambini piccoli cresciuti a “pane e Vasco”. Per premiarli per la loro pazienza il rocker, a sorpresa, inizia il concerto dieci minuti prima delle 21. “XI Comandamento” apre le danze (è il primo brano dell’ultimo album “Siamo Qui”) a muso duro ed è già un manifesto chiaro e diretto: “Avanti il popolo del cambiamento. Avanti il prossimo”. Il mega party, come ama definirlo Vasco, è iniziato così: “Ciao, ciao a tutti. Benvenuti, ben tornati, ben arrivati. Vivi, sani e lucidi. Finalmente, finalmente, finalmente di nuovo insieme”. Ad applaudirlo c’erano anche Rkomi, Diodato, Tananai, Ultimo, Aurora Ramazzotti con il fidanzato Goffredo Cerza e Maddalena Corvaglia.

Nella scaletta i brani del nuovo album “Siamo Qui” ci sono quasi tutte. Nella prima parte del concerto c’è anche il singolo “La pioggia alla domenica” – disponibile nella nuova versione con Marracash, in streaming, a favore di Save The Children – e la martellante “L’amore l’amore”. Ci sono anche delle piccole chicche come brani che non sono mai stati eseguiti dal vivo come “Se ti potessi dire” del 2020 e “Una canzone d’amore buttata via” del 2021. Direttamente dal repertorio degli Anni 80 sono stati inseriti in scaletta “Amore Aiuto”, “Ti taglio la gola” e “Muoviti”. “Toffee” conta su un assolo di sax che richiama “Cosa succede in città”. “Delusa” scatena il pubblico, dopo “Rewind” e il classico lancio dei reggiseni. Ormai un rito vaschiano consolidato. Una piccola curiosità: in “Delusa” Vasco inserisce il verso: “Quel Berlusconi là, secondo me…”, sostituendo il nome di Boncompagni del testo originale. Non potevano mancare le ballad applauditissime e cantate a squarciagola come “Un senso”, “Stupendo”, “Siamo soli” e “Senza Parole”.

Il vento della guerra che sta imperversando in Ucraina attraversa anche il concerto con i brani “C’è chi dice no” e “Gli spari sopra”. “Fuck the war. Fanculo la guerra – ha detto Vasco -. Noi siamo contro la guerra, contro tutte le guerre, perché tutte le guerre sono contro la civiltà. Tutte le guerre sono contro l’umanità, contro le donne, contro i bambini, contro gli anziani. E la musica è contro la guerra”. L’artista però ci tiene a infondere ottimismo con la sua musica. Prima ribadisce: “Siamo in tanti finalmente. Finalmente ricominciamo a vivere” e nei Bis, prima del lancio di “Albachiara” e il tripudio di fuochi d’artificio, saluta: “Ce la farete tutti e non abbiate paura. L’amore batte la paura. Un saluto a quelli che se ne sono andati prima del tempo e sono ancora con noi”.

Lo show si è svolto su un gigantesco palco ideato da Giò Forma alto come un palazzo di 9 piani, largo 90 metri e profondo 26 con un’esplosione di luci con 1.500 corpi illuminanti e una potenza audio da 750mila watt. New entry nella band una sezione di fiati (Andrea Ferrario), tromba (Tiziano Bianchi) e trombone (Roberto Solimando). E poi i musicisti e amici fidati come Stef Burns (chitarra), Vince Pastano (chitarra, cori, direttore musicale), Andrea Torresani (basso), Claudio Golinelli (basso), Alberto Rocchetti (tastiere, piano e cori), Frank Nemola (cori, tastiere, programmazione), Matt Laug (batteria), e Beatrice Antolini (percussioni, tastiere, cori).

Le prossime date del tour sono: il 28 maggio ad Imola, il 3 giugno a Firenze, il 7 giugno a Napoli, l’11 e 12 giugno al Circo Massimo di Roma, il 17 giugno a Messina, il 22 giugno a Bari, il 26 ad Ancona e in chiusura il 30 giugno a Torino. Tour sold out per un totale di oltre 660mila biglietti venduti, acquistati qualche mese fa o custoditi per tre anni. Insomma Vasco è tornato “vivo, sano e lucido” e con numeri difficili da eguagliare.

SCALETTA CONCERTO DI MILANO 1. XI comandamento 2. L’uomo più semplice 3. Ti prendo e ti porto via 4. Se ti potessi dire 5. Senza parole 6. Amore aiuto 7. Muoviti 8. La pioggia alla domenica 9. Un senso 10. L’amore l’amore 11. Tu ce l’hai con me 12. C’è chi dice no 13. Gli spari sopra 14. Stupendo 15. Siamo soli 16. Una canzone d’amore buttata via 17. Ti taglio la gola 18. Rewind 19. Delusa 20. Eh già 21. Siamo qui Bis: Sballi ravvicinati del terzo tipo – Toffee – Sally – Siamo solo noi – Vita spericolata – Canzone – Albachiara

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