“Le donne invidiano la palpeggiatrice. Gli uomini invidiano il palpeggiato. Finalmente un po’ di parità fra i sessi”. L’avvocata Annamaria Bernardini De Pace, anni di esperienza professionale con i vip, commenta la vicenda di Blanco palpeggiato da una fan. E lo fa con parole ironiche e provocatorie. Il suo punto di vista è pungente e un po’ sarcastico. La mano femminile di una fan, immortalata sulle parti intime di Blanco durante il bagno di folla di un concerto, può rappresentare un reato? E’ molestia sessuale? Il filo logico delle considerazioni della celebre legale è scandito da interrogativi: Blanco si è compiaciuto? Non lo sappiamo. Si è accorto di quel contatto ripetuto e prolungato proprio lì? Non lo sappiamo. Si è indignato? No, per ora tace. Fin qui, allora, “molto rumore per nulla”.
Ecco la ricostruzione dell’episodio. Al concerto di piazza Duomo a Milano il 21 maggio per la festa dei quarant’anni di Radio Italia, si esibisce Blanco. Con la sua mise sensuale che lascia intravedere parti del corpo nude l’artista si getta tra la folla. Blanco, 19 anni, è ormai una star. Ha vinto il Festival di Sanremo 2022 in coppia con Mahmood: in lui coesistono dolcezza e forza, un contrasto magnetico che affascina. Tanto che, a chiusura dello spettacolo, mentre sta ancora cantando in mezzo a migliaia di persone in visibilio che allungano le mani per toccarlo, spunta anche quella di una donna. Inanellata, con le unghie lunghissime e laccate, lo tocca proprio nel suo punto più riservato. Di più: indugia in quella ricerca di contatto erotico. Lo cerca. Sembra proprio che lo palpeggi deliberatamente. Nessuno del pubblico se ne accorge se non una fan. Si chiama Lucia e posta il video su TikTok. Un breve filmato, diventato virale, in cui è arrabbiata. Si lamenta in sovrimpressione: “Grazie alla ragazza che mette la mano sul c… di Blanco rovinandomi il video dove lui prende per mano il mio ragazzo”.
Apriti cielo. Sui social fioccano i commenti. Favorevoli e contrari. Reato, molestia, sessuale o delirio di pubblico? In passato, quando si esibiva sul palco una rock o pop star il pubblico urlava, sfondava i cancelli, alcuni svenivano per l’emozione. L’istrionico Iggy Pop esibiva il sesso, per esempio, ma se le groupie lo aspettavano al suo caravan non era certo per quella provocazione. Ma per tutto ciò che rappresentava in quel contesto e in quel momento storico. Sid Vicious, l’anima del punk con i Sex Pistols, era così ‘maledettamente’ estremo nel suo modo di esibirsi che la gente arrivava a tirargli di tutto sul palco, persino pezzi di vetro. Non per protesta ma per condivisione di quel senso di ribellione.
Domanda ingenua: se una fan gli avesse messo una mano proprio lì cosa sarebbe successo? “Oggi il ‘politically correct’ rimescola le carte – spiega Bernardini De Pace – ma io trovo provocatorio che una donna faccia un gesto simile”. Soprattutto, l’avvocata si chiede cosa ne pensa Blanco. “I casi sono tre”, afferma. “O lui si è indignato, e dovrebbe esprimere la sua indignazione, oppure ha gradito. C’è anche il caso in cui non se ne sia accorto”. Ma per Bernardini De Pace in nessuno di questi casi ci può essere violenza sessuale senza una dichiarazione in tal senso del soggetto eventualmente offeso. “Se invece è rimasto contento – specifica l’avvocata – potrebbe persino nascere un feeling con la palpeggiatrice”. Anche perché “trovarla fra migliaia di donne, con quelle dita inanellate e le unghie lunghissime e laccate è più facile che trovare Cenerentola a partire dalla scarpetta di cristallo”, scherza. E se Blanco, preso dall’estasi del concerto, non si fosse accorto del suo palpeggiare? Sarebbe “tanto rumore per nulla, allora”, risponde Bernardini De Pace. Che conclude: “Non si possono fare considerazioni precise senza poter sentire la versione di Blanco. Il nostro lavoro si basa su prove, non su insinuazioni”.
Aspettiamo allora che Blanco si pronunci. Che dica se si è trattato di violenza sessuale oppure, per un motivo o per l’altro, se quel gesto gli ha fatto piacere. “La sua non reazione potrebbe dare prova del consenso”. Bernardini De Pace lascia aperta una porta: la libertà di Blanco di decidere fra piacere e disgusto. Ma senza una sua dichiarazione non ha senso affermare che quella sia stata violenza. Ricorda l’esperienza vissuta nei grandi concerti rock degli anni ‘70. “A quei tempi si vedeva qualsiasi cosa – racconta – la provocazione degli artisti e del pubblico erano ironiche, allegre, toste, estreme. Le star si facevano toccare e si toccavano senza alcuna cattiveria molesta”. Erano i tempi della liberalizzazione sessuale. “Ci siamo liberati di queste catene 50 anni fa e dobbiamo tornare oggi a vivere i concerti con il politicamente corretto? Secondo me si perde ritmo e condivisione”, conclude. Persino Alba Parietti, in un’intervista ad AdnKronos ha dichiarato: “Francamente a pensare a quello che succedeva sul palco con Jim Morrison e Mick Jagger tra gli anni ‘60 e ‘70 m i viene un po’ da ridere di fronte a questo gridare allo scandalo”. Enrico Ruggeri su Twitter ha sdrammatizzato, pubblicando una sua vecchia foto presa da un giornale. Succede la stessa cosa. Lui commenta: “Se devo essere sincero per me fatti come questo non furono una tragedia”.
Ma non tutti la pensano così. L’avvocato Nicodemo Gentile, esperto di casi di nera (Sarah Scazzi, Melania Rea, Roberta Ragusa, Meredith Kercher) dice: “Il palpeggiamento subito dal cantante Blanco sul palco in Piazza Duomo a Milano, che a molti può apparire una ‘ragazzata’, si presta invece ad integrare astrattamente un reato, quello di violenza sessuale”. E specifica: “Numerose sentenze hanno esplicitato la nozione di ‘atto sessuale’ comprendendovi qualunque atto idoneo a soddisfare il piacere sessuale ovvero a suscitarne lo stimolo, per cui anche il palpeggiamento di parti intime, senza il consenso dell’interessato”.
Un reato sanzionato dal nostro codice con una pena da sei a dodici anni. Gentile inoltre paragona il caso, per le modalità con le quali è avvenuto e con le quali si è diffuso, al gesto simile subito dalla giornalista sportiva Greta Beccaglia, molestata da un tifoso fiorentino il 27 novembre 2021 davanti allo stadio, mentre si trovava in collegamento tv. Parità di genere nel reato? Risponde Gentile: “Qui ad aver subito il gesto è un uomo ma la sostanza ovviamente non cambia. Come non cambia l’illiceità del fatto. Valutate in concreto le peculiarità di ogni caso ed il contesto in cui il fatto si verifica”. Anche l’avvocata Giulia Bongiorno si è espressa così in una dichiarazione al Corriere della Sera: “Quella è violenza sessuale”. La senatrice leghista, fondatrice assieme a Michelle Hunziker di “Doppia difesa”, la onlus impegnata contro le discriminazioni, gli abusi, la violenza sulle donne, ha spiegato: “La violenza sessuale è costituita da qualsiasi atto che risolvendosi in un contatto corporeo anche fugace tra soggetto passivo e soggetto attivo ponga in pericolo la libertà di autodeterminazione”. E specificava: “Palpeggiare zone erogene senza il consenso dell’altro – uomo o donna che sia – può integrare il delitto di violenza sessuale, con una pena da 6 a 12 anni di reclusione”. Insomma, la parola chiave è il consenso. Ma durante la sua esibizione Blanco era nelle condizioni di manifestarlo? E a parti invertite, donna-uomo, cosa sarebbe successo? Blanco tace. In un post pubblicato dopo il concerto su Instagram, dà appuntamento ai fan a Bologna e ringrazia. Il concerto di Milano? “Un bagno d’amore”. Verrebbe da dire: un bagno d’amore con un tocco speciale.