Concorso in abuso d’ufficio continuato: è questa l'ipotesi d'accusa della Procura di Padova nei confronti di Stefano Miola, 57 anni, responsabile dell'Area Affari Generali e risorse del Comune di Saonara, e del fratello Filippo, rappresentante legale della società a responsabilità limitata Array System di Grisignano di Zocco (Vicenza), nonché vicepresidente di Confindustria Vicenza. Secondo chi indaga, nell’arco di sei anni il dirigente ha affidato tutta una serie di nomine sotto la soglia che prescrive l’esecuzione di un appalto
Secondo chi indaga, un dirigente comunale ha affidato nell’arco di sei anni a una società del fratello la bellezza di 54 incarichi professionali, tutti sotto la soglia che prescrive l’esecuzione di un appalto. È questa l’ipotesi d’accusa formulata a Padova dal pubblico ministero Sergio Dini che ha contestato il reato di concorso in abuso d’ufficio continuato a Stefano Miola, 57 anni, responsabile dell’Area Affari Generali e risorse del Comune di Saonara, e al fratello Filippo, rappresentante legale della società a responsabilità limitata Array System di Grisignano di Zocco (Vicenza), nonché vicepresidente di Confindustria Vicenza. Filippo Miola dal maggio 2021 ha anche la delega per la digitalizzazione nell’associazione imprenditoriale vicentina.
L’inchiesta ha preso il via da alcuni esposti, uno in particolare molto dettagliato. Evidentemente quella che era considerata una pratica di favore ha suscitato l’indignazione di chi ne è venuto a conoscenza. Il magistrato ha dato incarico ai carabinieri di approfondire la vicenda, che ora è diventata di pubblico dominio a tre settimana dal voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale del paese padovano. Le assegnazioni di lavori e servizi risalirebbero a un periodo che va dal 2015 al 2021, per un totale di 100mila euro per lavori e servizi da effettuare in municipio relativi al settore informatico. Si trattava di assegnazioni che non superavano mai i 40mila euro e quindi consentivano una individuazione discrezionale dell’esecutore. L’inchiesta era nota da tempo nell’ambito del Comune, perché i carabinieri si erano recati più volte nella sede municipale per acquisire documenti e prove.
Adesso è avvenuto il deposito degli atti, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio e attribuisce agli indagati la possibilità di presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogati per spiegare le proprie ragioni. Stefano Miola deve rispondere anche della mancata astensione dal procedimento, visto che nelle assegnazioni era coinvolto un suo parente diretto. L’uomo è stato assessore al Bilancio e all’Edilizia del comune di Galzignano. Nel 2013 erano sorti dubbi sulla regolarità dell’assunzione di un geometra in municipio a Saonara, quando Miola era vicesegretario. Erano stati inviati tre avvisi di garanzia, poi tutto era stato archiviato. Un’altra inchiesta, conclusa nello stesso modo, aveva riguardato nel 2013 una denuncia per falso ideologico (che aveva coinvolto anche il sindaco, pure prosciolto) riguardante una delibera comunale sempre a Saonara.