Per uccidere il killer della scuola elementare gli agenti hanno impiegato 40 minuti. L'assassino, riporta la Cnn, ha incontrato all'entrata dell'istituto un agente di polizia, che tuttavia non è riuscito a fermarlo
Non erano post pubblici ma messaggi privati quelli con cui Salvador Ramos – il 18enne che martedì ha ucciso 19 bambini e due insegnanti – ha annunciato che stava andando a “sparare in una scuola elementare”. Lo ha precisato il portavoce di Facebook, Andy Stone, dopo che il governatore del Texas, Greg Abbott, ha reso noto che il ragazzo aveva dichiarato sul social network le sue intenzioni. Prima che la polizia arrivasse sul posto e lo uccidesse, il giovane è rimasto nell’aula per 40 minuti, ha detto il direttore del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas, Steven McCraw, rispondendo al giornalista della Cnn Ed Lavandera. L’assassino, riporta l’emittente americana, ha incontrato all’entrata dell’istituto un agente di polizia, che tuttavia non è riuscito a fermarlo. Secondo Erick Estrada, Sergente del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Texas, per bloccare il ragazzo armato sono intervenuti anche “altri due agenti del Dipartimento di Polizia di Uvalde”.
I messaggi – “Al momento l’unica informazione avuta in anticipo è stata postata dall’assalitore su Facebook circa 30 minuti prima di raggiungere la scuola – aveva dichiarato Abbott – nel primo post diceva ‘sto per sparare a mia nonna‘, nel secondo ‘ho sparato a mia nonna‘ e nel terzo, forse meno di 15 minuti prima di arrivare alla scuola, ‘sto per sparare in una scuola elementare‘”. Il portavoce di Facebook, Andy Stone, ha precisato che non si trattava di post ma “di messaggi di testo privati diretti ad una persona che sono stati scoperti dopo la terribile tragedia”. “Stiamo collaborando a stretto contatto con le forze dell’ordine per l’inchiesta in corso”, ha poi aggiunto. Ramos aveva messaggiato su Instagram con una ragazza (@epnupues), che ha pubblicato gli screenshot della conversazione, affermando di non conoscerlo. “Mi dispiace per le vittime e per i loro familiari. Non so davvero cosa dire”, ha scritto sul suo profilo dopo la strage. Il primo contatto tra i due risale al 12 maggio, quando il killer l’ha taggato in alcune foto in cui compaiono i due fucili semiautomatici – comprati per il suo 18esimo compleanno. “Hey, non riposti le mie foto delle pistole?”, aveva scritto il killer nella chat. Alla domanda su cosa c’entrassero queste armi con lei, il ragazzo ha risposto: “Volevo solo taggarti. Sii grata”. Gli altri messaggi tra i due lasciano presagire che di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa: “Sto per”, ha scritto il giovane. “Cosa? Stai per cosa? Buongiorno”, ha domandato lei. La frase di ritorno – l’ultima – risulta molto enigmatica: “Ma devi rispondere. Ho un piccolo segreto che ti voglio dire”.
Le dichiarazioni – Secondo le dichiarazioni dei funzionari, l’omicida ha impiegato circa 10 minuti per assassinare con un fucile semiautomatico un’intera classe. “Poi ha smesso di sparare e si è barricato dentro”, ha detto il rappresentante Tony Gonzales, il cui distretto comprende Uvalde. Per 30 minuti, gli agenti hanno provato ad aprire la porta. Diversi membri della squadra tattica della Border Patrol, un soccorritore e alcuni altri agenti si sono uniti agli agenti locali. “Non hanno esitato. Hanno elaborato un piano. Sono entrati in quell’aula e si sono occupati della situazione il più rapidamente possibile”, ha raccontato alla Cnn Raul Ortiz, capo della pattuglia di frontiera degli Stati Uniti. Prima che facesse irruzione nella scuola elementare, l’assassino si è trovato davanti un agente. In quel momento l’uomo armato ha lasciato cadere una borsa nera fuori dalla scuola, ha precisato Estrada. “All’interno di quella borsa – spiega il Sergente – c’erano altre munizioni. Ha lasciato cadere le munizioni ed è corso all’interno della scuola dove si è barricato in una delle aule e, purtroppo, è lì che ha iniziato a sparare a bambini innocenti e a due adulti innocenti che si trovavano in quell’aula”.
L’arresto – All’indomani della strage alla Robb Elementary School di Uvalde, la polizia ha arrestato – sempre in Texas – uno studente con una pistola stile Ak-47 (il Kalashnikov) e un fucile stile Ar-15, il più usato nelle sparatorie in Usa. L’arresto è avvenuto all’esterno della scuola superiore Berkner di Richardson, 560 km a nord di Uvalde. Ad allertare la polizia è stato un testimone che aveva visto una persona con un fucile vicino alla scuola.