“Il vaiolo delle scimmie è una malattia infettiva di tipo zoonosi, la manifestazione è tipicamente negli animali, in particolar modo nei primati e occasionalmente può infettare l’uomo”. Così la dottoressa Tiziana Lazzorotto, direttrice dell’unità di microbiologia del policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, parlando del vaiolo delle scimmie in un video-spiegazione dopo i casi confermati in Italia. “La manifestazione clinica è rappresentata dalla comparsa a livello della cute di vescicole contenenti un liquido con virus. Si trasmette attraverso un contatto molto stretto con queste”, spiega ancora l’esperta, sottolineando che il virus “è presente anche al livello dell’orofaringe” e di “altri liquidi biologici” ma che per trasmetterlo è necessario sempre “un contatto molto stretto”. “Nell’uomo è una malattia autolimitante che si risolve in maniera spontanea – continua – nel giro di 2-4 settimane, se è il soggetto è sano e immunocompetente si risolve senza intervento farmacologico”. Per la prevenzione, dice ancora, bisogna “evitare il contatto stretto con soggetti ai quali è stata diagnosticata la malattia”.

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