Tanto green alla kermesse bolognese, con il "debutto" delle auto elettriche e il Trofeo dell'Eccellenza a Renault e Volvo per le migliori reti di assistenza per case generaliste e premium. Un comparto dell'automotive che genera un giro d'affri per 180 miliardi di euro
Fra gli stand di Autopromotec, la fiera biennale dell’aftermarket, tornata protagonista a Bologna tre anni dopo l’ultima edizione, capita spesso di sentir parlare inglese. Un quarto dei 1.300 espositori arriva dall’estero: i paesi coinvolti sono 42. Il nuovo formato, ridotto di un giorno, da mercoledì a sabato (l’ingresso è gratuito), ha fatto affluire fin da subito anche gli operatori italiani, anche se per avere numeri precisi ci sarà da attendere, perché Autopromotec è una fiera certificata e le presenze sono soggette ad una procedura specifica.
L’interesse però è importante, fanno sapere dalla fiera dove la GIPA ha assegnato il Trofeo dell’Eccellenza per la rete di assistenza. Volvo si è aggiudicato quello riservato ai marchi premium, Renault quello per le case generaliste. Il premio è stato ritirato da una manager francese, che da anni risiede a Roma, Elisabeth Leriche. La direttrice Quality & Services di Renault Italia parla di un riconoscimento che “ha un significato veramente importante”: “Dal 2019 abbiamo intrapreso una strada improntata alla forte trasformazione della nostra rete e un percorso orientato alla soddisfazione e all’esperienza del cliente”, precisa. “Abbiamo preso decisioni strategiche molto importanti – continua – ad esempio come gruppo siamo gli unici assieme a Nissan a proporre la courtesy car gratuita anche in caso di semplice manutenzione. Con la successiva adozione della flotta elettrica temevamo che ci sarebbe stata qualche resistenza, mentre invece riceviamo apprezzamenti e giudizi più alti”. “È un bel riconoscimento per la nostra rete, che ha lavorato anche nella trasformazione digitale: in due anni lanciato più di dieci nuovi strumenti”, osserva Elisabeth Leriche, che è responsabile anche di Motrio, la rete di assistenza multimarca del gruppo della Losanga attiva in 43 paesi con 2.500 officine, il 40% delle quali concentrate in Francia. In Italia ce ne sono 109: “Le vogliamo quadruplicare entro il 2024”, conclude la direttrice.
L’elettrificazione non la preoccupa, perché ricorda che Renault sia già impegnata da un decennio nel segmento nel quale altre case entrano adesso. Anche Autopromotec ha deciso di puntare i fari sulla nuova mobilità e ha riservato 600 metri quadrati di superficie espositive a Electric City, dove sono in mostra 9 veicoli a batteria. Uno, la fotografatissima Lamborghini Terzo Millennio, è ancora un concept che per la prima volta la casa del Toro esibisce in uno stand che non sia il suo. Un altro è a celle a combustibile, la Hyundai Nexo, il suv a idrogeno già prodotto in serie.
Poi ci sono una serie di modelli che evidenziano la crescente attenzione delle case: dalla Dacia Spring alla Renault Megane E-Tech Electric, dalla Audi RS e-tron GT e alla Q4 Sportback e-tron, dalla Bmw i4 alla Bmw iX fino alla Hyundai Ioniq 5, appena votata World Car of the Year. Per la prossima edizione Autopromotec punta ad coinvolgimento sempre più ampio di operatori dell’aftermarket. Il gruppo Stellantis è a Bologna con la joint venture italiana Free2move eSolutions che controlla al 50,1% (il resto è in mano alla NHOA, di proprietà dei taiwanesi della TCC) e con la quale è entrata nel mercato dei servizi di ricarica per “togliere ogni ansia a chi utilizza auto elettriche”. Free2move eSolutions ha già venduto 65.000 colonnine tra quelle da 3 kW e quelle da 22 kW ed è partner tecnologico di Atlante, il progetto per l’estensione della rete di ricarica tra Italia Francia, Spagna e Portogallo. Entro il 2025 verranno piazzate 5.000 colonnine ultrafast che diventeranno 35.000 nel 2030.
Bosch, la multinazionale della fornitura dell’automotive, presenta a Bologna il Secure Diagnostic Access, una chiave d’accesso unica offerta alle officine ai contenuti diagnostici protetti basata sull’aggiornamento del software ESI 2.0 Online e, tra le altre cose, sul tester di diagnosi della serie KTS. Gli esperti presenti allo stand presentano anche il nuovo FILTER+pro, il filtro per l’abitacolo per pur non garantendo una protezione rispetto al Covid riduce la sofferenza degli allergici e i sistemi di calibrazione per i sistemi di assistenza alla guida (ADAS).
Tra le novità del salone c’è anche l’intesa annunciata da Assogomma e dall’AICA (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature: 3.400 milioni di fatturato, l’87% derivato dall’export con 14.800 addetti) che fa risparmiare tempo e denaro alle aziende italiane che possono ottenere la certificazione tedesca WDK senza uscire dal paese. L’intesa è stata raggiunta anche grazie della Cerisie, il Laboratorio Italiano Gomma. Gli pneumatici, ha ricordato Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, possono consentire di ridurre consumi (fino al 7% di forbice tra i migliori e i peggiori) ed emissioni e di aumentare la sicurezza (fino al 30% di differenza di tenuta sul bagnato) ed ha auspicato incentivi governativi per la “conversione”, peraltro già contemplati da una norma comunitaria. La Point S, la più grande rete mondiale di gommisti indipendenti presente in 49 paesi per un totale di 5.800 punti vendita, ha riservato anche una mostra al comparto, che una volta era animato da “vulcanizzatori”: in vetrina ci sono foto e attrezzature. In Italia le officine che gravitano nell’orbita della Point S sono quasi duecento, alcune hanno oltre un secolo di attività alle spalle, come, ad esempio, la Brembati Francesco di Milano. Entro il 2023 la rete nazionale dovrebbe raggiungere quota 300 associati.
L’aftermarket contribuisce all giro d’affari del comparto automotive nazionale, che nel 2021 ha raggiunto i 180 miliardi (costi di acquisto e di esercizio di autovetture, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus) pari al 10,2% del Pil e in crescita di quasi il 16% sul 2020.