Sul sito "Portale offerte" gestito dall'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) è possibile confrontare le diverse offerte per luce e gas. Salvo nuove proroghe, entro il 1° gennaio del 2023 chi non lo ha già fatto dovrà obbligatoriamente passare al mercato libero per la fornitura di gas e un anno dopo scatterà lo stop anche per l'elettricità
La fine del servizio di maggior tutela si avvicina: entro il 1° gennaio del 2023 chi non lo ha già fatto dovrà obbligatoriamente passare al mercato libero per la fornitura di gas e un anno dopo scatterà lo stop anche per l’elettricità. Certo, non è necessario aspettare quella data per poter stipulare un contratto con uno dei tanti fornitori. Anzi, è preferibile farlo già da adesso, in modo da non trovarsi impreparati allo scadere del termine. Ma conviene? Nonostante il fatto che il servizio di maggior tutela sia nato proprio per garantire prezzi più bassi agli utenti, i rincari degli ultimi mesi lo hanno reso meno conveniente rispetto alle offerte del mercato libero, dove i fornitori, in concorrenza tra loro, sono in grado di proporre contratti con tariffe fisse per 12 mesi.
Anche i dati Istat pubblicati a maggio mostrano i vantaggi del mercato libero. Mentre i beni energetici non regolamentati ad aprile sono aumentati del 29,8% rispetto allo stesso mese del 2021, quelli regolamentati sono cresciuti del 64,3%. Insomma, il mercato libero sembra funzionare in un periodo di marcati rincari come quello attuale. Questo perché nel servizio di maggior tutela le tariffe del gas e dell’energia elettrica sono aggiornate ogni tre mesi in base al prezzo all’ingrosso del metano e dell’elettricità. La conseguenza è che, quando le quotazioni dell’energia aumentano, le bollette si gonfiano. Per usare una metafora, tra il mercato libero e quello tutelato c’è la stessa differenza tra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile. Certo, non sempre è così dal momento che i clienti possono scegliere anche tariffe indicizzate in modo da poter beneficiare di eventuali diminuzioni dei prezzi. Ma, in linea di massima, chi sceglie il mercato libero ha il vantaggio di poter contare su tariffe bloccate per almeno 12 mesi. E i risparmi, per un utente tipo (con un consumo di elettricità di 2.700 kWh e del gas di 1.400 metri cubi) che passa al mercato libero, sono consistenti, potendo arrivare fino a 480 euro. Sul sito “Portale offerte” gestito dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) è inoltre possibile confrontare le diverse offerte per luce e gas per trovare quella più vantaggiosa.
Non solo. Le varie promozioni presenti sul mercato libero prevedono spesso servizi aggiuntivi, sconti, programmi fedeltà e offerte energia verde: tutte cose che per la maggior tutela non sono previste. Tra gli altri vantaggi c’è anche da considerare il fatto che nel mercato libero i clienti possono sottoscrivere un’offerta luce e gas dello stesso fornitore ed avere così un solo servizio clienti per le utenze, cosa che, invece, è preclusa a chi è in regime di tutela. Ma come si fa a passare al mercato libero? La procedura è piuttosto semplice ed è regolata da Arera. Per cambiare fornitore basta contattare (online o al telefono) la società energetica con la quale si vuole sottoscrivere l’offerta. Sarà poi la stessa società a occuparsi delle pratiche per chiudere il vecchio contratto. Va sottolineato che il passaggio è gratuito, non comporta l’interruzione delle forniture di energia elettrica o del gas e richiede pochissimo tempo: 30 giorni a partire dal 1° del mese successivo a quello in cui il vecchio gestore ha ricevuto la disdetta del contratto. Inoltre, non è necessario cambiare contatore dal momento che l’energia elettrica e il metano restano gli stessi: a cambiare non è il distributore ma la società di vendita.
Le componenti della bolletta diverse dall’energia, come gli oneri generali di sistema, i servizi di rete e le imposte rimangono invariate: sono infatti quote fisse stabilite da Arera e sono uguali per tutti i fornitori. Come detto, il passaggio al mercato libero sarà obbligatorio da gennaio 2024. Con un emendamento del deputato del Movimento 5 Stelle, Davide Crippa, infatti il governo ha prorogato di un anno la fine del servizio di tutela per l’elettricità. Nel 2023, pertanto, ci sarà un regime transitorio per chi non è ancora passato al mercato libero.
Ci sono anche le offerte Placet. Presenti nei cataloghi di tutti i fornitori dal 2018, tali offerte sono una via di mezzo tra il servizio di tutela e il mercato libero. Nello specifico, le condizioni contrattuali sono definite da Arera mentre il prezzo è stabilito dal fornitore. Possono accedervi i clienti domestici e industriali che sono connessi in bassa tensione (energia elettrica) o con consumi annui inferiori a 200mila metri cubi di gas. Ma cosa succede a chi non sceglie una nuova offerta? In questo caso si ricade automaticamente nel mercato di Salvaguardia che accoglie i clienti privi di gestore. In particolare, le forniture di energia elettrica e di gas saranno assegnate per 6 mesi alla stessa azienda di vendita di prima, ma con condizioni contrattuali coincidenti alle offerte Placet. Se allo scadere dei sei mesi non si è ancora scelto, verrà proposto un nuovo contratto Placet con un altro fornitore selezionato tramite gara nazionale.
Articolo modificato alle 15:51 del 27 maggio