ll pm Elisa Calandrucci, titolare del caso, ieri ha interrogato a lungo tutte e tre le figlie della donna: per la 58enne l’accusa potrebbe essere quella di omicidio volontario. A dare l'allarme era stata un'altra figlia della donna, che abita a Trento: si è preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con la madre da oltre due mesi
Questa notte è stata fermata la figlia 58enne di Lucia Cipriano, l’anziana di 84 anni che ieri è stata trovata morta – il corpo fatto a pezzi in stato di decomposizione avanzato – nella vasca da bagno del suo appartamento a Melzo (Milano). Il pm Elisa Calandrucci, titolare del caso, ieri ha interrogato a lungo tutte e tre le figlie di Cipriano e la 58enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere: a quanto emerge, l’accusa per lei potrebbe essere quella di omicidio volontario.
A dare l’allarme era stata un’altra figlia della donna, che abita a Trento e si è preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con la madre da oltre due mesi, così ha deciso di andare a Melzo di persona: la sorella maggiore, che abita a Mediglia (a pochi chilometri da Melzo) le aveva detto che la madre era stata ricoverata in una Rsa, ma questa spiegazione non l’aveva convinta. Quando la 58enne ha appreso che la sorella minore stava raggiungendo l’appartamento di via Boves, dove Cipriano abitava da anni, avrebbe detto di “aver messo fine alle sofferenze della madre” che era malata da tempo. È a quel punto che la figlia minore si è recata dai carabinieri e, insieme ai militari, è entrata nella casa dell’anziana trovando il cadavere nella vasca.