La serata “Paella e miss sotto le stelle” annunciava nella sua locandina l’elezione di “Miss Bollengo“, “Miss Eleganza” e “Miss Lato B“. L’ultimo “titolo” è stato attaccato su Facebook in quanto sessista e discriminatorio. Il presidente dell'organizzazione locale costretto alla marcia indietro
La serata “Paella e miss sotto le stelle”, in programma il prossimo 18 giugno a Bollengo, un comune di 2000 persone a pochi minuti da Ivrea (Torino), ha scatenato forti polemiche: la locandina dell’evento annunciava l’elezione di “Miss Bollengo“, “Miss Eleganza” e “Miss Lato B“. L’ultimo “titolo” è stato denunciato sui social come sessista e discriminatorio, e il presidente della Pro Loco si è trovato costretto a fare marcia indietro: il concorso verrà fatto comunque, ma premierà “il più bel sorriso”.
“Ci tengo a chiedere scusa alle persone che si sono sentite offese” ha detto il presidente della Pro Loco di Bollengo. “La nostra iniziativa non voleva denigrare nessuno e tantomeno mercificare la figura della donna. Se è passato questo messaggio, mi scuso e me ne assumo tutte le responsabilità. L’abbiamo fatto anche sei anni fa e nessuno ha avuto di che polemizzare, tanto è vero che l’organizzatore della sfilata ha utilizzato le stesse locandine di allora”. La Pro Loco ha cambiato il nome del concorso e fatto stampare nuovi manifesti e volantini per l’evento: dell’espressione “Miss lato B” non rimane traccia, se non nei numerosi post pubblicati sui social.
Il sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, si è detto “sorpreso e amareggiato dal clamore” dovuto alle accuse, rivolte all’amministrazione, di aver concesso il patrocinio dell’evento. “Il Comune non c’entra nulla con la festa” ha precisato “e la Pro loco ha la sua giusta autonomia nell’organizzare gli eventi. Il titolo della sfilata è risultato inopportuno perché oggi, rispetto a qualche anno fa, c’è una sensibilità diversa. Tuttavia, conoscendo bene i volontari e i membri del direttivo, sono certo che nessuno in Pro Loco si è mai sognato di organizzare un evento offensivo contro le donne”.