Per avere il centro per l’intelligenza artificiale, Torino “dovrà partecipare a un bando come tutti”. Le parole pronunciate venerdì dalla ministra per l’Università e la Ricerca, Maria Cristina Messa, hanno provocato un terremoto politico sotto la Mole e anche a Roma, dove lunedì la questione finirà in Parlamento per iniziativa della deputata FdI Augusta Montaruli e del collega pentastellato Davide Serritella, che hanno annunciato interrogazioni urgenti. Tutto nasce da un decreto legge dello scorso anno che prevedeva il centro per l’intelligenza artificiale (I3A) proprio a Torino, stanziando anche i primi 21 milioni di euro. Per questo il sindaco Stefano Lo Russo bolla le dichiarazioni del ministro Messa come “improvvise e inaspettate“. E la invita a un “urgente chiarimento”, che arriva a stretto giro. “Non ci sono equivoci”, sostiene Messa. E fornisce la sua versione sulla retromarcia del governo: un conto sono i fondi del Pnrr, 1,61 miliardi di euro, per partenariati con Università, centri di ricerca e imprese, che verranno assegnati in modo competitivo. Un altro è la fondazione di un Centro italiano di ricerca per l’automotive, istituita per decreto legge, con sede a Torino.

Due “ambiti collegati ma diversi”, spiega quindi la ministra, tentando di spegnere la polemica dopo 24 ore di richieste di chiarimenti bipartisan. Tra i primi a commentare anche l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, che all’Ansa ha dichiarato: “La notizia che Torino ha perso il Centro per l’Intelligenza Artificiale è un colpo ferale per la città. Specie in un contesto di lavoro comune per una ripartenza attesa da troppo tempo. È una battuta di arresto di cui non si sentiva il bisogno”. L’assessorato all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, si è detto “scosso e amareggiato per la mancanza di prospettive legate all’intelligenza artificiale a Torino”. E poi intervenuto appunto anche l’attuale primo cittadino di Torino, Lo Russo: “Il centro sull’intelligenza artificiale a Torino è frutto del lavoro di un territorio e del costante impegno per fare rete tra istituzioni, Università e imprese”.

“Il governo deve dare seguito a una legge del Parlamento, al momento non mi risulta ci siano decisioni diverse. Spero quanto prima si chiarisca l’equivoco: il centro per l’intelligenza artificiale a Torino si deve fare”, ha commentato il viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto. Poi è arrivato il nuovo intervento della ministra Messa. Quello dell’intelligenza artificiale, spiega, è “un argomento trasversale e declinato in diversi aspetti”. Secondo la ministra, le risorse del Pnrr vengono assegnate in modo competitivo, come tutti i bandi per la realizzazione di grandi progettualità, mentre la fondazione a Torino di un ‘Centro italiano di ricerca per l’automotive’, prevista dal decreto legge 73/2021, rientra nelle applicazioni della ricerca sull’intelligenza artificiale. “Ciò che stiamo cercando di costruire è un Paese sempre più competitivo e che possa competere a livello internazionale in diversi settori, stimolando la creazione di reti e supportando grandi collaborazioni, per uno sviluppo sostenibile e stabile pensando alla Next Generation”, aggiunge la ministra Messa.

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