C’erano anche manuali di combattimento e di auto-addestramento tra il materiale scaricato da utenti in Italia da un sito di propaganda Isis nel dark web. Polizia di Stato e carabinieri hanno scoperto un voluminoso elenco di circa 2000 indirizzi IP riconducibili a visitatori del sito – con grande probabilità geolocalizzati in Italia perché associati a provider nazionali – i quali, secondo prime informazioni, oltre ad aver frequentato in più occasioni l’ambiente virtuale nascosto, avevano scaricato materiale di propaganda dell’organizzazione terroristica. Una preliminare analisi della corposa mole di dati tecnici acquisiti dalle compagnie telefoniche italiane – condotta insieme dal personale specializzato del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS e del Reparto Antiterrorismo del ROS – ha consentito di individuare utenti reali localizzati in Italia nei confronti dei quali sono stati avviati ulteriori accertamenti sul posto a cura delle articolazioni territoriali del Ros dell’Arma dei Carabinieri e delle Digos.
Attraverso indagini di tipo tradizionale – ovvero verifiche anagrafiche, attività informativa di settore, servizi di osservazione e pedinamento – sono stati affiancati da mirate attività tecnico informatiche che hanno permesso di isolare 29 persone già coinvolte in indagini oppure segnalate dal comparto intelligence nazionale ovvero titolari di profili social contraddistinti da contenuti estremisti o semplicemente evidenziatesi per aver manifestato indicatori di radicalizzazione. Attraverso gli accertamenti di natura tecnica e l’analisi accurata degli accessi al web oscuro, sono state rilevate numerose connessioni alla pagina virtuale da parte degli utenti individuati, durante tutto l’arco temporale esaminato, documentando come vi fosse una costante consultazione dei contenuti e non una semplice visione casuale o estemporanea. Sebbene il sito fosse stato rimosso dalla rete – secondo la tecnica ormai collaudata per cui gli amministratori delle pagine trasferiscono frequentemente i contenuti del dark web in spazi virtuali sempre nuovi, in modo da renderne l’individuazione ancora più difficoltosa – attraverso un capillare lavoro di ricerca nella rete globale è stato possibile ricostruire dettagliatamente i contenuti della webpage. Tra il materiale rilevato – consultato quasi ogni giorno e scaricato dagli utenti oggetto delle odierne perquisizioni – vi sono video e immagini di propaganda dell’organizzazione terroristica stato islamico, raccolte della rivista Al Naba, apparato ufficiale di Daesh, comunicati dell’agenzia di stampa Amaq, organo di diffusione delle principali operazioni di Isis nel mondo, audio della casa mediatica Al Furqan e della radioemittente ufficiale di IS Al Bayan, manuali di tecniche di combattimento e auto-addestramento, oltre a file multimediali contenenti la storiografia del Califfato.