La maturità per i ragazzi ucraini che si trovano in Italia sarà diversa da quella dei loro compagni italiani perché sarà svolta seguendo la procedura del loro Paese. A fare questo annuncio, nei giorni scorsi, è stato il ministro dell’ Istruzione Patrizio Bianchi: “Il collega ucraino ci ha chiesto di mettere a disposizione le nostre strutture per la continuità didattica con loro e per poter far fare gli esami secondo il rito ucraino, ed è quello che stiamo facendo”. Secondo gli ultimi dati del ministero (datati 23 maggio), i ragazzi accolti nelle scuole superiori italiane sono 2.539 e di questi solo poche decine dovranno affrontare la prova finale della scuola secondaria. In questi giorni è stato approvato un emendamento che consente al ministro Bianchi di avere un potere di ordinanza sulla materia e il ministero si sta raccordando con le istituzioni ucraine per gli esami di Stato dei ragazzi arrivati in queste settimane in Italia. Fin dall’inizio della loro permanenza in Italia, molti studenti ucraini hanno continuato a fare lezione con i loro docenti attraverso la didattica a distanza.
“Lo svolgimento è programmato per tutti tra fine luglio ed agosto ma le date potrebbero slittare per la situazione in Ucraina. In Italia grazie al grande aiuto del ministero dell’Istruzione, l’esame si svolgerà in tre centri, uno a Bari, uno a Milano, uno a Roma”, ha annunciato all’Adnkronos il vice ministro dell’Istruzione e della Scienza, Andriy Vitrenko. A Kiev, stanno elaborando i dettagli per una maturità in guerra.
Invece di cinque esami gli studenti ucraini dovranno superare un solo test nazionale multi soggetto che sarà breve (120 minuti) e consisterà in tre materie: lingua ucraina, storia dell’Ucraina e matematica. L’esame sarà condotto per dieci giorni, su due turni al giorno sia in Ucraina che all’estero on line e i ragazzi dovranno prenotarsi scegliendo la sede in cui svolgere l’esame e la fascia oraria. A viale Trastevere da giorni sono all’opera per capire esattamente quanti sono i ragazzi che devono sostenere la prova e stanno organizzando il tutto perché vi sia una maturità, comunque, seria. Molti di questi giovani hanno la speranza di tornare presto nel loro Paese e di poter proseguire gli studi in Ucraina. “L’idea è riaccompagnarli a casa, stiamo portando avanti una pedagogia del ritorno” ha detto il ministro Bianchi, che ha assicurato inoltre di avere “un dialogo continuo con il loro governo: non abbiamo dei “disperati”, ovvero gente senza speranza ma persone che hanno una volontà chiara tornare nel proprio Paese. L’idea è quindi di gestire questa fase che sarà per loro anche una esperienza di vita”.