Precipitazioni straordinarie nella notte tra sabato e domenica hanno colpito i due comuni lombardi e l'hinterland: tra vetri distrutti e carrozzerie rovinate, si contano i danni nei campi
“In diciotto anni di impegno nella protezione civile non avevo mai visto una grandinata così”. Bastano le parole di Giovanni Mussi, presidente dell’associazione “Lo Sparviere” di Crema per capire le dimensioni del disagio causato dal maltempo nel Cremasco ma anche nel Pavese e nella Bergamasca. La mattina dopo le violente precipitazioni che si sono scaraventate in Lombardia nel tardo pomeriggio di sabato, si contano i danni e i sindaci si augurano che sia dichiarato lo stato di calamità per andare incontro ai danni subiti dai loro cittadini.
Le macchine con i vetri e la carrozzeria sfondate dalla grandine sono centinaia. Decine anche le abitazioni con i vetri rotti o i tetti crollati tra Bagnolo Cremasco, Chieve, Capergnanica e Crema. “Nella notte tra sabato e domenica – spiega Mussi – abbiamo fatto quindici interventi mettendo in campo quattro mezzi e diciotto volontari. In venti minuti è successo il finimondo: sono caduti chicchi di grandine grandi come noci. Abbiamo trovato abitazioni allagate, aziende con il controsoffitto caduto. In un’abitazione c’erano quaranta centimetri di ghiaccio sul pavimento”.
Il presidente della protezione civile di Crema ancora oggi pomeriggio era all’opera per rimuovere le piante cadute ma anche per montare una nuova tenda ad un clochard che ha visto la sua totalmente distrutta dal maltempo: “Gli sbalzi termici anomali che si stanno verificando sono la causa di queste situazioni atmosferiche improvvise. Stiamo toccando con mano ciò che da tempo gli esperti ci annunciano”.
Intanto i primi cittadini in queste ore stanno raccogliendo le segnalazioni della gente: “In un condominio in paese – spiega il sindaco di Chieve, Davide Bettinelli – si sono registrati nei garage quaranta- cinquanta centimetri di acqua. Abbiamo coltivazioni devastate e automobili che sono da buttare. Mi auguro che venga dichiarato lo stato di calamità per il nostro territorio”.
Dello stesso parere Alex Severgnini, sindaco di Capergnanica: “Son andati distrutti molti lucernari e gli agricoltori hanno avuto gravi danni alle coltivazioni. Temo per gli impianti fotovoltaici che abbiamo sugli edifici pubblici. Domani vedremo di fare le opportune verifiche. Ci stiamo muovendo tutti per segnalare alla Regione e al Governo quanto abbiamo subito”.
Ma i problemi si sono verificati anche altrove. A Cologno al Serio (Bergamo), chicchi di grandine delle dimensioni di una pallina da tennis hanno provocato parecchi disagi. Il maltempo ha colpito diversi paesi tra l’hinterland e la Bassa Bergamasca, da Caravaggio a Stezzano. A Verdello è caduta una cancellata provvisoria. Al momento i comuni in cui si registrano le conseguenze maggiori sono quelli di Azzano San Paolo, Bagnatica, Bariano, Brusaporto, Calcinate, Caravaggio, Comun Nuovo, Cortenuova, Ghisalba, Levate, Mozzanica, Misano Gera D’Adda, Romano di Lombardia, Seriate, Stezzano, Telgate, Zanica e Urgnano.
A Pavia il traffico è andato in tilt e in diverse zone della provincia ci sono stati problemi: a Broni, Stradella, Santa Maria della Versa, Cigognola, Pietra de Giorgi e Montalto Pavese. Anche la Coldiretti suona il campanello d’allarme: mais e soia sono stati triturati, così come orzo e frumento. Colpite anche le vigne: i tecnici sul territorio sono al lavoro per stilare un primo bilancio tra le aziende agricole colpite.